Dall’incipit del libro:

I rapsodi dell’Iliade e dell’Odissea attribuiscono una parte importante della azione all’elemento femminile. Le eroine e le dee introdotte in scena sono lodate talora per le virtù, più di frequente per la loro bellezza e non di rado si accenna nel poema ai mezzi impiegati per farla risaltare, al vestiario cioè ed alla acconciatura, che evidentemente sono quelli delle donne del tempo. Le vesti di maggior pregio sono normalmente riferite alle industrie semitiche della Siria, le altre sembrano imitazioni delle prime; l’Epopea indica così anche la regione nella quale si debbono ricercare i materiali archeologici adatti alla illustrazione della moda femminile dei tempi omerici.
La donna uscendo dal bagno si ungeva i capelli, e forse anche l’intero corpo, con olii profumati, quindi, ancora nuda, attendeva alla acconciatura del capo; ciò risulta dalla descrizione della toletta di Hera.
Il passo fondamentale per ricostruire l’acconciatura è quello dell’Iliade (X, 468), nel quale Andromaca al vedere Ettore ucciso: «lungi da sè getta gli splendidi ornamenti del capo – (cioè) gli ampyca, il kekryfalos e la plecte anadesme – il kredemnon inoltre che gli aveva dato l’aurea Afrodite». Studniczka ed Helbig ritennero che l’ampyx fosse un diadema, ma questo ornamento è sempre detto stephane. Nell’inno a Venere, Afrodite è magnificata cogli epiteti di hiostephanos e chrusostephanos e le Ore le pongono in capo una stephane di oro.

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titolo:
Il vestiario e la acconciatura delle donne nei tempi omerici
titolo per ordinamento:
vestiario e la acconciatura delle donne nei tempi omerici (Il)
autore:
opera di riferimento:
Il vestiario e la acconciatura delle donnenei tempi omerici / Giovanni Pinza. - Roma : Nuova Antologia, 1911. – 13 p. ; 24 cm.
licenza:

data pubblicazione:
18 febbraio 2011
opera elenco:
V
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it