Dall’incipit del libro:
Le scoperte eccitando generalmente la curiosità, l’emulazione, lo zelo, danno un nuovo vigoroso impulso allo spirito, per cui sono esse ben tosto ponderate, discusse, sviluppate e stabilite. Tanto avvenne nella casuale felicissima combinazione di due lenti all’estremità di un tubo; nelle maravigliose conseguenze, che ne furono i primi risultati; e tanto si è veduto nel 1781, allora quando giunse Guglielmo Herschel a mostrare agli Astronomi un nuovo Astro in cielo. Non altrimenti è ora recentemente accaduto per una scoperta da me fatta a quella del Sig. Herschel simile pienamente. All’annunzio del nuovo ospite celeste, stromenti, calcoli, vigilie, tutto si è posto in opera per accertarne la sua esistenza, per riconoscerlo, determinarlo E poichè vi si è giunto presto e felicemente; le circostanze, che riguardano questo fatto sì singolare, se debbono per una parte molto interessar gli Astronomi, non possono per l’altra non essere care alla Sicilia, a cui esso appartiene. A ragione quindi mi lusingo, che grato sia per esserle sommamente un breve ragguaglio delle medesime, tanto più, che a cagione della sua località, e del costume, reso ora mai comune, che ciascuno scriva nella propria lingua; tardi solo, e difficilmente potrebbe altronde saperle. Esporrò dunque colla maggiore semplicità, e verità ciò, che intorno a questo soggetto, fuori e quì, per quanto da me si sappia, si è pensato, tentato, e fatto prima, e poi.

