Dall’icipit del libro

Stanza del giudice istruttore D’Andrea. Grande scaffale che prende quasi tutta la parete di fondo, pieno di scatole verdi a casellario, che si suppongono zeppe d’incartamenti. Scrivania, sovraccarica di fascicoli, a destra, in fondo; e, accanto, addossato alla parete di destra, un altro palchetto. Un seggiolone di cuojo per il Giudice, davanti la scrivania. Altre seggiole antiche. Lo stanzone è squallido. La comune è nella parete di destra. A sinistra, un’ampia finestra, alta, con vetrata antica, scompartita. Davanti alla finestra, come un quadricello alto, che regge una grande gabbia. Lateralmente a sinistra, un usciolino nascosto. Il giudice d’Andrea entra per la comune col cappello in capo e il soprabito. Reca in mano una gabbiola poco più grossa d’un pugno, va davanti all a gabbia grande sul quadricello, ne apre lo sportello, poi lo sportellino della gabbiola e fa passare da questa nella gabbia grande un cardellino.

 

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titolo:
La patente
titolo per ordinamento:
patente (La)
autore:
opera di riferimento:
"La Patente" Editore "Orsa Maggiore", 1993
licenza:

data pubblicazione:
24 GIUGNO 1998
opera elenco:
P
soggetto BISAC:
FICTION / Classici
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Roberto Zambrini, imo018k1@imola.nettuno.it
pubblicazione:
Roberto Zambrini, imo018k1@imola.nettuno.it
revisione:
Francesco Cosoleto, cosoletof@usa.net