Scialle nero è un’antologia di racconti di Luigi Pirandello. Costituisce il primo volume della più ampia raccolta Novelle per un anno.
È anche il titolo delle prima novella.
Eleonora Bandi è molto stimata dagli abitanti della sua città in virtù dei sacrifici che ha fatto per far studiare il suo giovane fratello Giorgio, orfano dei genitori, assieme ad un suo amico coetaneo, Carlo D’Andrea, anch’egli orfano. Uno diventa avvocato, l’altro medico. A 40 anni Eleonora si ritrova sola e piena di rimpianti. Va a vivere in una villa di campagna che il fratello ha acquistato e, per sfuggire alla noia, aiuta nello studio il figlio dei mezzadri, Gerlando, un ragazzo di 19 anni. Il giovane tuttavia un giorno le usa violenza sessuale e la lascia incinta: Giorgio pretende un matrimonio riparatore. Eleonora e Gerlando allora si sposano, ma la loro nuova vita non è felice: la donna abortisce e rimane per qualche tempo in fin di vita, mentre Gerlando abbandona la scuola e si allontana dalla sua famiglia. Nel tragico finale Gerlando cerca nuovamente di usare violenza ad Eleonora: ne provocherà la morte, facendola cadere da una scogliera.
Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Scialle_nero
Dall’incipit del libro:
Aspetta qua, – disse il Bandi al D’Andrea. – Vado a prevenirla. Se s’ostina ancora, entrerai per forza.
Miopi tutti e due, parlavano vicinissimi, in piedi, l’uno di fronte all’altro. Parevano fratelli, della stessa età, della stessa corporatura: alti, magri, rigidi, di quella rigidezza angustiosa di chi fa tutto a puntino, con meticolosità. Ed era raro il caso che, parlando così tra loro, l’uno non aggiustasse all’altro col dito il sellino delle lenti sul naso, o il nodo della cravatta sotto il mento, oppure, non trovando nulla da aggiustare, non toccasse all’altro i bottoni della giacca. Parlavano, del resto, pochissimo. E la tristezza taciturna della loro indole si mostrava chiaramente nello squallore dei volti.
Cresciuti insieme, avevano studiato ajutandosi a vicenda fino all’Università, dove poi l’uno s’era laureato in legge, l’altro in medicina. Divisi ora, durante il giorno, dalle diverse professioni, sul tramonto facevano ancora insieme quotidianamente la loro passeggiata lungo il viale all’uscita del paese.




