Marcel ProustMarcel Proust nacque ad Auteuil il 10 luglio 1871, al n. 96 della Rue La Fontaine. Il padre Adrien era medico della “Parigi che conta” e professore di Igiene alla facoltà di Medicina, autore di un’opera – Le Défense de l’Europe contre le choléra – che era stata premiata dall’Institut. La madre, di quindici anni più giovane del marito, Jeanne Clémence Weil era figlia di un ricco agente di cambio e nipote di Adolphe Crémieux che sarebbe diventato ministro della Giustizia. I nonni paterni gestivano una drogheria in piazza del Mercato a Illiers, la «Combray» dei romanzi di Marcel Proust. La casa dove nacque Marcel era quella dello zio Louis Weil; Jeanne Weil si era rifugiata lì durante l’insurrezione comunarda. Il 24 maggio 1873 nacque il secondogenito Robert. La residenza abituale dei Proust, ad Auteuil, che era all’epoca un sobborgo di Parigi, era al n. 9 di boulevard Malesherbes. Ogni primavera la famiglia Proust si trasferiva a casa di Amiot, cognato di Adrien, avendo la sorella di lui Elisabeth sposato Jules Amiot che aveva fatto fortuna in Algeria.

Sono questi gli scenari, e i personaggi, – Elisabeth, ad esempio, è la zia Léonie – dei romanzi di Marcel Proust. Il fiume Loir diventerà nella Recherche la Vivonne, i biancospini sono quelli dei giardini della residenza degli Amiot. L’unico che non entrerà mai nel romanzo è il fratello minore Robert; quasi l’autore non voglia addentrarsi in quella forma di gelosia isterica della quale analizzerà nel dettaglio ogni altra manifestazione.

Nel 1882 Marcel entra al Lycée Condorcet. È la madre ad introdurre il giovanissimo Marcel alla letteratura, badando soprattutto al bello stile, per esempio con le Lettere di madame de Sévigné. La Recherche sembra la lettura che Marcel farà di questo “buon uso” della letteratura. Pare che la madre abbia strappato la lettera che Marcel aveva scritto alla piccola Antoniette Faure – le frequentazioni dei Proust sono tutte di altissimo livello – perché era “mal scritta”.

Nel 1886 incontra agli Champs-Elysées Marie de Bénardaky che Marcel definirà “ebbrezza e disperazione della mia infanzia”. La salute è piuttosto cagionevole – soffre di asma fin dall’infanzia – e gli preclude certamente i biancospini di Illiers ma non le vacanze sui Pirenei o in varie località della costa normanna insieme alla madre o alla nonna.

Nel 1887 entra nella “classe de rhétorique” e nel 1888 segue le lezioni di filosofia di Alphonse Darlu, probabilmente l’incontro più importante della sua vita scolastica. La voce di Darlu si sente più volte nella Recherche (professor Beulier), ed è probabilmente almeno in parte merito suo se l’opera di Proust appare come un grande romanzo filosofico.

Tra le riviste alle quali danno vita gli allievi del Lycée Condorcet c’è anche la “Revue Lilas”, sulle pagine della quale compaiono i primi scritti di Marcel Proust.

Fortunatamente le frequentazioni del giovane Marcel si estendono oltre ai diplomatici e politici frequentati dalla famiglia, e nel 1889, a soli diciott’anni, viene introdotto nel salotto letterario di Madame Arman de Caillavet, dove incontra Anatole France ed Ernest Renan. La formazione liberale impartita dal Lycée Condorcet favorisce certamente l’ingresso nel mondo letterario di Marcel. Questa frequentazione dei salotti – unita al suo inestinguibile desiderio di piacere – lo farà apparire soprattutto un amante del “bel mondo”.

Nel 1890 opta per il volontariato nell’esercito; la chiamata anticipata gli consente di abbreviare la durata della ferma obbligatoria. La sua permanenza presso il 76° Reggimento di Fanteria d’Orléans è resa morbida da superiori molto attenti alla salute del giovane e alla compagnia di commilitoni colti. Durante questo periodo di servizio conosce Robert de Billy che per tutta la vita rimarrà uno dei corrispondenti più significativi sia per il livello di intimità che per continuità di rapporto.

Terminato il servizio militare si iscrive alla facoltà di legge e alla Scuola di Scienze politiche. Frequenta il circolo tennistico di boulevard Bineau insieme a Jeanne Pouquet – conosciuta da Madame Arman – e Gaston de Caillavet. Nello stesso periodo visita Cabourg e frequenta il salotto di Laure Hayman, cocotte di alto bordo che poteva vantare tra i propri amici e protettori il duca d’Orléans, il re di Grecia e, tra i letterati, Bourget che aveva preso a modello Laure Hayman per la protagonista della sua novella Gladys Harvey. Il modello per la duchessa di Guermantes fu fornito invece a Proust da M.me Emile Straus che era stata anche moglie, in prime nozze, di Georges Bizet. Il personaggio di Swann sembra invece modellato su Charles Haas – con il quale lo scrittore ebbe tuttavia rapporti solo formali – di gusti raffinati e di grande cultura estetica, ma non artista lui stesso. Tra le sue frequentazioni del periodo vanno ricordate quella quella con la principessa Mathilde, nipote di Napoleone primo, con madame Aubernon e con madame Lemaire, pittrice.

Nel 1892 non riesce a superare l’esame orale di diritto, ma pubblica alcuni scritti sulla rivista “Le Blanquet”. Nello stesso anno si sviluppa l’amore per Marie Finaly, sorella del suo amico Horace. Nel 1893 presso Madame Lemaire conosce il conte Robert de Montesquiou-Fezensac, personaggio eccentrico con consolidata fama di omosessuale che ispirerà non solo Proust per la figura del barone Charlus, ma anche Huysmans per il personaggio di Des Esseintes di A rebours. Dal conte Robert de Montesquiou Proust otterrà subito il permesso di fargli visita.

Chiusa l’esperienza della rivista “Le Blanquet” passò a collaborare con la “Revue Blanche”; in questa rivista i collaboratori sono già nomi illustri: Verlaine, Mallarmé, Jean Lorrain, Barrès. Crescono in parallelo le sue conoscenze letterarie: Henri de Regnier, che è già affermato come poeta, e i giovani André Gide e Pierre Louÿs. Tra le conoscenze mondane del periodo si annoverano la contessa Greffulhe, la contessa Potocka, la duchessa d’Uzès.

Nel 1894 conosce Oscar Wilde e, soprattutto, Reynaldo Hahn con il quale stringe tenera amicizia intervallata da momenti tempestosi. Nello stesso anno stringe amicizia anche con Lucien Daudet.

Il 12 giugno 1896 è il giorno della pubblicazione di Les Plaisirs et les Jours che ottiene giudizi lusinghieri da parte di Anatole France, Charles Maurras, Léon Blum. Ma già dall’anno precedente, durante il soggiorno in Bretagna in compagnia di Lucien Daudet, avena iniziato a lavorare al romanzo Jean Santeuil, che sarà pubblicato postumo.

Nel 1896 avviene la morte dello zio Louis Weil e del nonno Nathé Weil. Questi lutti, insieme all’intensificarsi delle crisi asmatiche, lo inducono a rallentare i suoi impegni mondani. Nel 1897 sfida a duello Jean Lorrain che aveva scritto un articolo offensivo a proposito di Les Plaisirs et les Jours. Lorrain, anch’egli omosessuale, era solito cercare di distogliere i sospetti sulla propria persona diffamando altri.

Nel novembre 1897 esplode l’Affare Dreyfus. Proust sottoscrive ed è promotore del manifesto dei 104, con il quale appunto 104 intellettuali reclamavano la revisione del processo. Nel Jean Santeuil la vicenda è trattata con puntualità mentre nella Recherche prevale l’aspetto vacuo e superficiale con il quale la mondanità affrontò la vicenda.

Nel settembre del 1899 si trova con i genitori ad Evian dove legge il libro di La Sizeranne su Ruskin. Si appassiona enormemente all’opera di questo scrittore, artista e pensatore. Scrive un testo su di lui che servirà da prefazione per La bibbia di Amiens che inizia anche a tradurre, come pure Sesamo e i gigli. Certamente la lettura di Ruskin lo stimola a visitare Venezia insieme alla madre.

Nel 1901 la famiglia Proust si trasferisce al n. 45 di rue de la Courcelles. Dalla Recherche emerge come l’ormai trentenne Proust, ancora fanciullescamente vezzeggiato dalla madre, soffra per il mutamento di residenza. Tra le sue frequentazioni entrano il principe Emmanuel Bibesco con il fratello Antoine, Bertrand de Salignac-Fénelon, Gabriel de la Rochefoucauld, il marchese d’Albufera.

Nel 1902 si reca prima in Belgio e poi in Olanda, viaggio dedicato soprattutto alla conoscenza delle opere pittoriche dei primitivi tedeschi e di aspetti della pittura fiamminga impersonata soprattutto da Vermeer.

Nel novembre del 1903 muore il padre, due giorni dopo un grave malore, sempre assistito dal secondogenito Robert il quale dopo essersi laureato in lettere aveva conseguito il dottorato in medicina. Negli stessi giorni era nata l’unica figlia di Robert, Suzy. Vale la pena ricordare che l’ambiente medico ha una parte non trascurabile nella Recherche. Pierre-Louis Rey afferma nel suo saggio che “un’opera d’arte non dovrebbe mai essere un regolamento di conti. Per Proust e Molière, due «malati immaginari» e due fra i più grandi autori comici della nostra letteratura, almeno in parte essa lo fu”.

Proust riprende a tradurre la Bibbia D’Amiens per la quale la vera traduttrice sembra sia stata Marie Nordlinger e Proust abbia limitato il suo ruolo a una consulenza tecnica, in considerazione del fatto che la sua conoscenza della lingua inglese era piuttosto approssimativa. La prefazione, che apparirà a corredo dell’opera tradotta nel 1904, ridimensiona almeno in parte l’idolatria provata per Ruskin, che lo avrebbe portato a “chiudere a poco a poco gli occhi sui suoi difetti”. Nell’agosto dello stesso anno fa una crociera al largo della Normandia in compagnia di Robert de Billy. Completa anche, sempre in collaborazione con Marie Nordlinger, la traduzione di Sesamo e i Gigli e pubblica su “Figaro” un articolo intitolato La morte delle cattedrali che serviva da denuncia del progetto di legge di separazione tra Chiesa e Stato. Con la prefazione Sur la lecture a Sesamo e i gigli, consuma il definitivo allontanamento da Ruskin. Visita un’esposizione di Whistler, forse il modello più importante, ma non unico, per l’Elstir della Recherche.

A settembre del 1905 muore la madre e Proust finisce nel sanatorio di Boulogne-sur-Seine. A ottobre 1906 trasloca al 102 di boulevard Haussmann, appartamento che fu di proprietà dello zio Louis Weil. Prende ad autodefinirsi “moribondo” e ad alzarsi solo alle dieci di sera.

All’inizio del 1907 Gaston Calmette, direttore di “Le Figaro” incaricò Proust di scrivere un articolo sull’uccisione di Madame Van Blarenberghe ad opera del figlio della stessa, Henri. La donna era stata amica dei genitori di Proust e lui stesso conosceva il figlio Henri con il quale aveva avuto uno scambio epistolare in seguito alla morte del genitore. Si potrebbe pensare a un articolo colmo di indignazione o almeno di rammarico. Proust invece paragona questo atto ai gesti parricidi delle grandi tragedie greche e anche al re Lear di Shakespeare. Il figlio omicida diventa sotto la sua penna non più un assassino ma un sublime eroe.

In agosto soggiorna a Cabourg, dove da questo momento soggiornerà ogni estate fino al 1914. Nel 1908 scrive i Pastiches dell’Affaire Lemoine e inizia un “romanzo parigino”. Scrive altresì vari saggi su Flaubert, Sainte-Beuve, sulla pederastia, sulla nobiltà, sulle vetrate che aveva visto nei dintorni di Cabourg e altro. Continua a lavorare al Contre Saint-Beuve che diventerà Combray e il Bal de têtes, o L’Adoration perpétuelle: la Recherche ha già dunque sia l’inizio che la fine. Nel 1910 Du côté de chez Swann è praticamente compiuto e il dattiloscritto verrà portato a termine nel 1911. Nel 1912 la sua pubblicazione a puntate viene rifiutata da “Le Figaro”. Anche gli editori Fasquelle, al quale era stato raccomandato da Gaston Calmette, e Gallimard, ufficio editoriale creato da Gide, rifiutano la pubblicazione in volume. Gide, che certamente non sarà mai un ammiratore della Recherche, parlerà in seguito di questo errore come di uno dei più cocenti rimorsi della sua vita. Ollendorf rifiutando la pubblicazione di Swann scrive: “Caro amico, sarò un po’ ottuso, ma non riesco proprio a capire che qualcuno possa impiegare trenta pagine per descrivere come si gira e rigira nel letto prima di prender sonno”. Grasset infine accetta di pubblicare Swann, a spese dell’autore, riducendolo da 700 a 500 pagine e il volume esce il 14 novembre 1913. A questo punto Gide e i suoi amici si pentono e propongono a Proust la pubblicazione dei due volumi seguenti e di acquistare da Grasset i diritti del primo. La guerra, per la quale Proust viene riformato, ritarderà la pubblicazione di À l’ombre des jeunes filles en fleurs.

Alfred Agostinelli, che Proust aveva assunto come segretario l’anno precedente, fugge e muore in un incidente aereo. La relazione, imperniata su una morbosa gelosia, con il giovane e la sua fuga saranno alla base dell’ispirazione per gli episodi La Prisonnière e La Fugitive.

Nel 1914, a guerra già iniziata, soggiorna per l’ultima volta a Cabourg. Muore l’amico Bertrand de Fénelon e Céleste Alberet entra al servizio di Proust al posto di Céline e del di lei marito Nicolas Cottin che erano al servizio di Proust fin dal 1907; Céleste rimarrà con lui fino alla morte.

Tra il 1914 e il 1916 ha termine il secondo volume À l’ombre des jeunes filles en fleurs e procede in maniera sostanziosa la stesura di Le Côte de Guermantes e Sodome et Gomorrhe. Durante la guerra fa una vita da recluso, interrotta da alcuni episodi bizzarri come la visita notturna a Ramon Fernandez perché pronunci correttamente in italiano “senza rigore” (gli serviva per qualificare il salotto di Odette) o l’ottenimento della suonata a domicilio del quartetto di Franck ad opera del violinista del Quartetto Poulet che Proust era andato ad ascoltare. Durante la guerra perde anche alcuni degli amici più cari. Nel gennaio del 1915 Gaston de Caillavet muore di malattia, mentre Fénelon viene ucciso nella battaglia di Artois.

Si appassiona al romanzo inglese e a Dostoevskij. À l’ombre des jeunes filles en fleurs esce nel giugno 1919; la stampa era pronta già dalla fine del 1918 ma Jacques Rivière aveva voluto pubblicare in anteprima alcuni estratti sulla rivista “Nouvelle Revue Française”. In questo periodo ha probabilmente una nuova relazione con il segretario neoassunto Henri Rochat. Tuttavia, ad ascoltare le reazioni di Céleste Alberet, c’è il dubbio che queste relazioni fossero semplicemente platoniche, considerando che lo scrittore non si alzava quasi mai dal letto.

Il palazzo di Boulevard Haussmann era di proprietà della zia e quando questa decise di venderlo Marcel si stabilì al quarto piano di uno stabile di rue Laurent-Pichat dove, nonostante ivi abitasse l’attrice Réjane per la quale lo scrittore aveva un vero e proprio culto, rimase ben poco perché trovava il posto eccessivamente rumoroso. Il domicilio successivo fu al 44 di rue Hamelin, poco lontano dalla rue La Pérouse che era diventata famosa via via che Un amore di Swann incrementava i suoi lettori. Questa sarà la sua ultima dimora.

Nel dicembre 1919 ottenne il premio Goncourt, che negherà successivamente di aver sollecitato. Tra i giurati vi era Léon Daudet. Non era certo un autore “facile” per i suoi editori. Con Gallimard si adirò perché la tiratura non era al passo con le vendite. Ma le sue bozze erano rese illeggibili da correzioni e aggiunte, spesso indecifrabili e causa di inevitabili sviste che lo irritavano, nonostante disprezzasse l’attenzione per l’ortografia e la punteggiatura. “Ci sono i correttori per questo” soleva dire. Comunque la Côte di Guermantes I va alle stampe nell’agosto 1920 e il 30 aprile dell’anno successivo è la volta di Côte di Guermantes II e Sodome e Gomorrhe I. Non mancarono reazioni indignate: la contessa di Chevigné e Montesquiou si sentirono messi a nudo e lo stesso Gide non apprezzò la maniera con la quale Proust aveva trattato la sua omosessualità.

Il 23 settembre 1920 viene insignito della Legion d’Onore. Scrive la prefazione a Tendres Stocks di Paul Morand. Nel giugno del 1921 esce sulla “Nouvelle Revue Française” un articolo su Baudelaire che probabilmente se Proust avesse vissuto più a lungo avrebbe trasformato in un saggio più organico.

Dopo la visita a un’esposizione di pittori olandesi al Jeu de Paume la sua salute era rapidamente peggiorata; all’inizio della primavera del 1922 mette la parola fine al manoscritto. Da quel momento sembra che la sua volontà di vivere si affievolisca; in questa direzione va la testimonianza di Céleste. Nell’ottobre del 1922 prende freddo uscendo da una serata in casa Beaumont. Chiede dapprima l’intervento del medico ma poi rifiuta le cure. Riceve anche la visita del fratello Robert. La polmonite provoca una setticemia e Proust muore assistito da Robert e Céleste il 18 novembre 1922.

Il fratello Robert che era nel frattempo divenuto un brillante chirurgo, aveva partecipato alla guerra e si era interessato ai progressi della radiologia, curò l’edizione postuma di La Prigioniera, Albertine scomparsa (La fuggitiva) e Il tempo ritrovato rispettivamente nel 1923, 1925 e 1927. Corresse personalmente le bozze della riedizione di Swann. Dopo la morte di Robert, la figlia Suzy fu custode dei manoscritti dello zio fino a far pubblicare, nel 1951, la prima edizione di Jean Santeuil e nel 1954 di Contre Sainte-Beuve. Céleste Alberet, morta a oltre novant’anni, ha lasciato un’imponente quantità di ricordi, essendo stata per otto anni la confidente più assidua dello scrittore.

Fonti:

  • Pierre-Louis Rey: Marcel Proust: sa vie, son oeuvre. Paris, 1984.
  • Léon Pierre-Quint: Marcel Proust: sa vie, son oeuvre. Marseille 1935.
  • Gilles Deleuze: Marcel Proust e i segni. Torino 1967.
  • Alberto Beretta Anguissola: Proust inattuale. Roma 1976.
  • Jonah Leher: Proust era un neuroscienziato. Torino 2008.
  • Michel Butor: Sei saggi e sei risposte su Proust e sul romanzo. Parma-Lucca 1977.
  • William C. Carter: Proust in love. Yale 2006.
  • Daniel Karlin: Proust’s English. Oxford 2005.
  • George D. Painter: Marcel Proust: a Biography. New York 1987.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • La precauzione inutile
    Romanzo
    Pur essendo una versione ridotta del quinto volume della Recherche, La Prisonnière, – che sarà pubblicato nello stesso 1923 – Precauzione inutile conserva in ogni caso una sua autonoma dignità di romanzo, anche se non si può non accorgersi che sia l’autore che l’editore avevano in mente un utilizzo “promozionale” per tutta quanta l’opera.
 
autore:
Marcel Proust
ordinamento:
Proust, Marcel
elenco:
P