Dall’incipit del libro:
Ove non siasi eseguita la prima aratura dei maggesi nel mese di dicembre, il che accade di rado, si pratica nel principio di questo mese. Si sarchiano ( zappulianu ) i frumenti e gli orzi che hanno già messo quattro e più foglie. Si zapponano le fave cresciute un mezzo palmo, e le lenti. Si arano per la prima volta le risaje. È in questo mese che da molti si pianta la vite. Si potano le pergole. Si pianta il sommacco, situando le barbatelle a distanza di un palmo e mezzo, di due palmi fra loro, e si zappa; per venire poi la pianta più vigorosa e fronzuta, si dovrà aver cura nel piantarlo che del fusto non ne sia sopra terra più di mezzo palmo, e quindi si taglia quello che si troverà più alto. Si fa la prima zappatura all’adulto. Si tagliano i canneti ed i salceti, e si preparano li pali per le viti. Si continua in questo mese a togliere il seccume degli ulivi; ogni quattro o cinque anni si potano quelli che domandano l’ajuto del ferro. L’ortolano fa i semenzai dei ravanelli, delle lattughe, delle cicorie e delle endivie; semina le petronciane ( milinciani ), i pomi d’oro, i peperoni, i sedani ( acci ); e pianta gli agli, i porri, le cipolle, i piselli e le fave. Mozza per la seconda volta i sparacelli. Il giardiniere fa il semenzajo dei sorbi, peschi, noci, mandorli, prugni, peri, meli; innesta a marza ( a brocca ) gli alberi che fan gomma, come peschi, ciriegi. ecc. e ripulisce quelli che sono attaccati dal musco o da altre piante parassite.



