Osvaldo Polimanti nacque a Otricoli, in provincia di Terni, il 17 gennaio 1869.
Frequentò il liceo classico a Spoleto, e nel 1887 iniziò gli studi di Medicina e Chirurgia all’Università di Roma dove si laureò nel 1893 con tesi “Influenza dei disturbi chimici e meccanici della respirazione sulla metamorfosi regressiva“, con la quale vinse il “Premio Girolami”.
Dal 1894 al 1896 si occupò come assistente all’Università di Genova dove sostenne con esito positivo gli esami per la libera docenza. Risultò inoltre vincitore del premio “Corsi”, cosa che gli consentì di proseguire i suoi studi all’estero.
Frequentò quindi l’Istituto di Fisiologia di Berlino con il Prof. Zuntz e quello di Friburgo con il Prof. Kries. Rientrato a Roma, entrò, nel 1903, nell’Istituto di Fisiologia, diretto dal prof. Luigi Luciani, come assistente.
In quegli anni fu promotore, contemporaneamente ad altri studiosi di altre università, come Camillo Negro a Torino, Vincenzo Neri a Bologna, Marinescu a Bucarest, Schuster a Berlino, di studi per l’impiego del cinema nelle proprie ricerche, prefigurando lo sviluppo futuro in campi come le previsioni del tempo e le modificazioni climatiche, la telemedicina e tutto il vasto campo della divulgazione. Scrisse, in tedesco, un interessante trattato in proposito, trattato che solo ultimamente è stato tradotto in italiano.
Sempre a Roma compì interessanti studi sul cervelletto. Nel 1907 si trasferì a Napoli per lavorare nella Sezione di Fisiologia della Stazione Zoologica di Napoli. Alla fine del 1913 assunse la cattedra di Fisiologia dell’Università di Perugia, dove, nel 1914, fondò l’Istituto di Fisiologia. Nel 1919 fondò la “Rivista di Biologia”. Nel 1921 fondò la Stazione Idrobiologica del Trasimeno.
Qui potenziò la sua attività di ricerca nel campo della biologia delle acque interne iniziando anche una attiva collaborazione con il Consorzio pesca ed acquicoltura. Polimanti può in questo modo affermare la complementarietà tra gli studi idrobiologici, le ricerche sulla produzione ittica e lo sviluppo razionale dell’attività peschereccia.
Il tutto cercando di coniugare l’attività di ricerca scientifica con una maggiore consapevolezza sociale, culturale ed economica e, tramite queste sinergie, sviluppare le potenzialità del lago, proponendo una sensibilità diversa, innovativa per l’epoca, per la natura ed i suoi equilibri, non rinunciando allo sviluppo agricolo e industriale ma senza dimenticare la salvaguardia del patrimonio ambientale.
Dal 1923 al 1927 fu Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Perugia, ed in seguito Prorettore. Nel 1939 dovette abbandonare la cattedra di Fisiologia per limiti d’età, secondo le disposizioni dell’epoca. Si ritirò a Monte del Lago, dove continuò fino alla morte a dirigere la Stazione Idrobiologica del Trasimeno.
Morì nel suo paese natale il 27 ottobre 1947.
Fonti:
- L. Lo Russo, V. Tosi e G. Amadori: Osvaldo Polimanti: il cinema e le scienze. Roma, 2011.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti
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- Il letargo
Questo testo fa il punto dello stato della ricerca relativamente ai meccanismi che inducono il letargo nei mammiferi. Scritto nel 1912 è un’analisi di dati e di valutazioni che all’epoca rappresentava il compendio più completo sull’argomento.