Dall’incipit del libro:
Qual semplice contadino, che nella nuova stagione con primizie di fiori le sacre imagini agghirlanda, sperando per lo puro voto seminare la gratitudine divina e raccorre la largità delli fatti, ho ardito, illustrissimo principe, d’appendere quest a mia fatica agli onorati piedi di Vostra Serenità. Eccitato non solo per la riverenza che le porto, come signore, o dall’affezione che le tengo, come nato nella felice sua patria, ma vie più a sé attra endomi l’integrità e candidezza del suo intelletto, proprio sacrario delle virtù, inchinato a terra con sincero affetto, questa mia pittura le consacro, acciò che fattole scudo col preclaro nome suo, intrepida s’appresti nelle mani del comune giudizio. E rendomi certo che Vostra Serenità Illustrissima non le negarà quella parte dell’inata sua cortesia che le parrà convenirsi, raccogliendola per ostaggi o dell’amor che le porto, ancor che menomo tra gli sudditi suoi, e a modo di benigno padre dell’arti liberali abbraccerà le figliuole delle sue figliuole, tra le quali non menoma è la pittura, veramente degna d’aver spazio negli altri pensier suoi, come atta di rallegrare il giudizio di qual si voglia prencipe, tra quali mertamente per divina grazia ne possiede il primo seggio l’Illustrissima Vostra Serenità alla cui bona grazia umilmente mi raccomando.


