Negli ultimi anni è emerso e cresciuto il fenomeno letterario delle “Riviste anni ’90”, testate realizzate con pochi mezzi e tanta buona volontà, ma subito abitate dall’ambizione di diventare autentici prodotti da libreria. Si tratta di riviste prodotte da redazioni disponibili a leggere, discutere e pubblicare i materiali proposti da… un’orda sempre più consistente di “aspiranti esordienti”. In questo libro, scritto da “dentro”, cioè da un autore che dalle riviste arriva, c’è un’analisi e una cronaca di questo fenomeno generazionale. Vi ai tratta di un parco-riviste che, lontano dalla ribalta dei media, ha saputo portare alla pubblicazione alcuni dei migliori scrittori della più recente narrativa italiana. Inoltre sono presenti interviste alle redazioni delle maggiori testate, schede ragionate con indirizzi e contatti e un’antologia-campione dei racconti, scelti senza interferenze dalle redazioni delle riviste chiamate a collaborare.
Dall’incipit del libro:
In questo decennio che si sta per chiudere, gli ottanta, in questo decennio che ti ha portato dai banchi del liceo all’università e da lì, da poco o tra poco, a un lavoro, tu non ti sei risparmiato nulla: ti sei dato da fare con musica, fumetti, cinema… Sei stato a concerti e concerti, hai preso, ascoltato e sistemato con cura nel tuo scaffale dischi di band che si potevano chiamare prima Style Council o Everything But The Girl, Smiths o Cocteau Twins, Litfiba o Diaframma, e poi Sundays, Charlatans, CCCP , Happy Mondays… Hai certamente, in quello stesso scaffale, numeri e numeri di «Rockerilla» e «Rockstar», e qualche copia di «Tutt ifrutti» o «Metal Hammer», presa nei momenti di disperante astinenza da stampa rock-oriented… Stravedi per Andrea Pazienza, Scozzari e la formidabile coppia Tamburini-Liberatore, e collezioni, un po’ rapito e un po’ scettico, le fascinazioni esotiche e nostalgiche di Iosa Ghini, Igort, Carpinteri, Brolli, e degli altri artisti de l nuovo fumetto italiano… E ancora certamente, quando questo decennio si sta per chiudere ti ritrovi con la camera piena di «Frigidaire» e «Alter Alter», di «Linus» ed «Eternauta», di «Comic Art» e «Totem» e «Orient Express» e «Pilot», e di tutte le altre belle riviste di meraviglioso fumetto e di vertiginoso immaginario che hanno attraversato le edicole italiane negli anni ’80… E, nel buio pieno di vita delle sale cinematografiche, regaland oti qualche volta anche il piccolo lusso di due spettacoli per sera, hai visto Wenders e Moretti, Blade Runner e tutti i Mad Max, i primi Almodovar e gli ultimi Fellini, e poi Fandango, Rumblefish, tutti i Belushi… e tutti i Ghostbuster perché c’era Dan Aykroyd, e Down By Law, tre volte, perché c’era Tom Waits… E altre sere, così tante altre sere, le hai passate davanti all’altro schermo tu, col tuo “gruppo d’ascolto” di compagni di università facendo tardi per Quelli della Notte, per DOC e, magari senza dirlo troppo, magari da solo o con nessuno più che i tuoi genitori, qualche volta lasciandoti andare anche alle risate sceme ma irresistibili del Drive In.
Si ringraziano l’autore e la casa editrice Fernandel,
http://www.fernandel.it/, per averci fornito il testo e concesso il diritto di pubblicazione.


