Di Tano Parmeggiani è dubbia perfino l’esistenza: un giovane di questo nome, alto e di singolare avvenenza, fu effettivamente visto attraversare, nell’ottobre del 1968, la centralissima via Pattari a Milano: subito circondato da poliziotti ed estimatrici, dichiarò freddamente di chiamarsi Max Rusca, scomparendo poi come un fulmine. Come fanno a scrivere in due? Semplice: il Rusca è mancino, così non si urtano con il gomito.
Note biografiche tratte dalla copertinadi Scappa scappa galantuomo.