(di Tano Parmeggiani e Max G. Rusca).
NOTE: La presente edizione di “Scappa scappa galantuomo” ha potuto giovarsi di un confronto col dattiloscritto originale dell’opera e, in base a questo, correggere errori di stampa presenti nell’edizione cartacea del 1971. Si ringraziano gli Autori per averci concesso il diritto di pubblicazione a per avere offerto la loro collaborazione.
Nel novembre 2008 la Lepre Edizioni ha pubblicato una nuova edizione di “Scappa scappa galantuomo” con numerosi brani aggiuntivi. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito http://www.lalepreedizioni.com/ e nella brochure della Lepre Edizioni.
DAll’incipit del libro:
Affidata per lo più ad amici o protettori illustri, che prestano benignamente la loro prosa a buzzurri di talento, la prefazione suole avere funzioni laudative e intimidatorie, oltre che esplicative: la chiara firma del prefattore avendo lo scopo di abbigliare chi legge e d’infondergli una sorta di timore reverenziale che lo induca ad ingoiare poi l’intera opera come un farmaco sgradevole, ma salutare. Il lettore appena un po’ scaltrito lo sa e salta la prefazione. Sia per la loro proverbiale dirittura, che li porta a rifuggere da simili espedienti, sia per carenza d’amici qualificati, gli Autori hanno deciso di por mano loro stessi alla faccenda e di scrivere da soli la prefazione di questo almanacco, per chiarire dubbi e condurre per mano il lettore attraverso il pur agevole labirinto dei loro racconti. Non si lasci spaventare l’uomo di scarse e maldigerite letture dalla mole del volume, e consideri che si tratta della provvista per un anno, che va lentamente assaporata. La posologia consigliata dagli Autori all’adulto di buona indole è di due o tre pagine pro die, con frequenti intervalli di riposo: una dose maggiore anziché diletto potrebbe ingenerare fastidio grandissimo e scoramento. Si comporti tuttavia il lettore come meglio crede: e chi, virilmente rassegnato alla precarietà della condizione umana, rifugga dai progetti a lontana scadenza, butti giù tutto d’un fiato, come se fosse grappa forte.


