Dall’incipit del libro:
L’Opera, uscita anonima, ha come sicuro autore Padre Tommaso Vincenzo Pani O. P. Poco o nulla si sa di questo Religioso domenicano. Negli anni 80 del Settecento è Inquisitore per la Diocesi e Città di Faenza ed è qui che, nel 1789, pubblica la prima edizione del suo lavoro: “Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione, Lettere apologetiche”. L’Opera, che rientra nella vivace polemica anti inquisitoriale del secolo, è accolta con ironia e distacco dalla cultura emergente. Sul Nuovo Giornale letterario d’Italia, pubblicato a Venezia da P. Andrea Rubbi (già gesuita prima della soppressione dell’Ordine), appare, nel vol. II del 1789, la seguente recensione : ..” Ecco un reverendissimo Inquisitore che ri produce dottrine, falsi argomenti e cento volte ribattuti sofismi, per provare che senza un frate inquisitore, la fede vacilla, cadono le città, cadono i regni. Si dice nella prefazione, che il P. Inquisitore combatte quei soli novatori, ridicoli filosofi senza senno, eruditi alla moda ed ignoranti politici, i quali con vane ciance e menzogne e senza autorità e ragione, fanno ogni sforzo per iscreditare il tribunale della Fede. Non crediamo perciò di fare l’analisi di queste lettere, in cui si trovano cose ripetute mille volte e mille volte confutate. Non vi è di nuovo che lo stile asiatico e fastidioso e degno della materia.”
Si ringrazia la Biblioteca Sormani di Milano, http://www.comune.milano.it/biblioteche/, per aver gentilmente fornito la copia in formato immagine dell’originale.


