Ultima espressione del romanticismo di Padula, il dramma rappresenta una forma di indiretta polemica sociale e politica. Ambientato nella Sila del 1844, all’epoca della sfortunata impresa dei Fratelli Bandiera, venne pubblicato in appendice al “Bruzio”, il bisettimanale diretto dallo stesso Padula, nel 1864, ossia in un periodo in cui erano vivi in Calabria i problemi del latifondo, delle terre demaniali e del brigantaggio.
Dall’incipit del libro:
CORINA — (Parlando ai compagni, che rispondono da dietro la scena) Dunque a che ne siamo col castrato? Lo avete scojato?
UNA VOCE — SÃ.
CORINA — Sventrato, e lavato bene?
UNA VOCE — SÃ.
CORINA — Condito con sale, saime, aglio, pepe, lauro, e rimesso e cucito dentro la propria pelle?
UNA VOCE — SÃ.
CORINA — Bravo! Ora scavate una fossa fonda tre palmi, e sotterratelo, sabbiandolo bene; poi gittategli sopra tre grossi ciocchi di pino, e quando ne sentirete venir fuori un odore d’incenso, levate il fuoco, e chiamatemi. (Parlando solo) E questo or sà ch’è vivere. Appunto per farmi una sventrata son divenuto brigante. Ma sarò fucilato: e che importa? Meglio tre mesi tauro che cento anni capra. Or chi viene a questa volta? È sbrigativo, ed ha buone gambe quel pastore: è andato e venuto da Cosenza in meno di un credo.
DON PEPPE — Ben trovato.
CORINA — Ben venuto. Tu dicesti chiamarti Filippo, non è vero? Ma in Calabria ciascuno ha un soprannome; il mio è Corina; il tuo quale sarebbe?
DON PEPPE — Don Peppe.
CORINA — Don Peppe mi piace. Dunque, caro Don Peppe, sii segreto, sii fedele, e farai fortuna. Con chi stai a servigio?
DON PEPPE — Col signor Brunetti.
CORINA — Che animale è costui?
DON PEPPE — Coniglio, tigre e majale.
CORINA — Ah! una trinità di bestie?
UNA VOCE DI DENTRO — Il castrato fuma.
CORINA— Aspettate. E saresti capace di tradirci con costui?
DON PEPPE — Io? Vorrei vederlo cotto come il castrato di là dentro. Ma io duro al suo servigio in qualità di pastore, perché amo la cameriera di sua moglie, e devo sposarla.
CORINA — Qualche pignatta rotta, eh? Ma non importa. Tu avrai il tuo presente di nozze, se torni con avere eseguita fedelmente la commissione di Antonello.
DON PEPPE — Ho qui la risposta.
CORINA — Bravo! (dà un fischio).


