Alfonso Giovanni Maria Riberi nacque a Monterosso Grana, in Val Grana nella provincia di Cuneo, nel 1876, da famiglia benestante. Era il primo figlio di Giovanni Battista Ribero (il diverso cognome si deve ad un errore di trascrizione nei registri) e fu, secondo le norme del Sinodo diocesano, battezzato il giorno della nascita. Il medico che assistette alla nascita lo dichiarò di salute cagionevole e di mente debole. Ebbe cinque fratelli.
Nel 1882 la famiglia si trasferì a Valgrana, dove il padre esercitava il notariato, e dove Alfonso Maria fece i primi studi; a Cuneo frequentò il Regio Liceo-Ginnasio Silvio Pellico e si diplomò con il massimo dei voti. Nel 1894, compiuti i 18 anni, volle seguire gli studi di teologia, entrando nel Seminario diocesano di Cuneo, ma, vista la salute delicata, rimase un alunno esterno. Fu prima chierico e poi assunse la tonaca sacerdotale del 1898. Ma già era stato nominato segretario dall’allora vescovo di Cuneo Andrea Fiore ed aveva iniziato la frequentazione di numerosi archivi ecclesiastici, raccogliendo una ingente mole di materiale documentario. Nel 1904 fu nominato canonico onorario e con Bolla pontificia venne incoraggiato a compiere gli studi per essere assegnato come coadiutore all’anziano teologo Giovanni Rossi.
Nel 1907 si laureò in Teologia a Roma nel Collegio dei Protonotari Apostolici, pur avendo già dall’anno precedente iniziato a tenere le sue lezioni dalla cattedra di Sacre Scritture nel Seminario di Cuneo. Nel 1909 fu nominato Canonico Teologo; la carriera canonicale si concluse con la nomina a Canonico Prevosto nel luglio 1943.
L’impegno dell’insegnamento lo avrebbe accompagnato per 45 anni, fino al giorno della sua morte. Per proprio conto studiò le lingue e gli autori latini, greci, italiani, approfondì le opere dei Padri della Chiesa; si dedicò alla paleografia, alla diplomatica, all’archeologia, alla storia dell’arte e studiò francese, inglese, tedesco ed ebraico antico. Non solo. Durante gli anni della prima guerra mondiale sostituì gli insegnanti del Seminario chiamati al fronte, allestendo anche un Ufficio notizie per combattenti che cercava di dare informazioni sulla sorte dei soldati. Nel 1900 per iniziativa della diocesi di Cuneo era stata istituita una Banca del Piccolo Credito; nel 1915 Riberi ne assunse la direzione.
Collaborò con le riviste “Lo Stendardo”, “Il Dovere”, “La Guida” e il “Bollettino della Società per gli studi storici, archeologici ed artistici nella provincia di Cuneo”; le ultime due sono ancora attive. Scrisse numerosissimi (si dice 365) articoli scientifici e storiografici e saggi di storia, arte e folklore, che raccolse tutti nel RAM Repertorio di Antiche Memorie, opera in tre tomi, che ha avuto l’ultima edizione nel 2002.
Riberi fu impegnato come cappellano dell’Ospedale di Cuneo e come direttore ecclesiastico della Giunta diocesana dell’Azione cattolica (1922-1925); fu direttore della Pia Società della Misericordia. Nel 1926 fu insignito delle onorificenze di Cavaliere della Corona d’Italia e di Prelato domestico di Sua Santità.
La principale attività di Riberi, oltre al suo impegno religioso, fu la ricerca storiografica, che prese l’avvio nel 1917 quando ricevette dall’allora vescovo di Cuneo Natale Gabriele Moriondo l’incarico di redigere le M**emorie storiche della Diocesi di Cuneo, in occasione del centenario di quella diocesi. Questa opera non fu mai ultimata né pubblicata. Ma da allora l’impegno di Riberi come storico e storiografo, che lo portò ad insegnare storia al Liceo di Cuneo e Arte Sacra al Seminario, non conobbe soste. In una intervista del 1928 sul “Momento” raccontò il suo lavoro storico più importante San Dalmazzo di Pedona e la sua Abazia, edito nel 1929, che gli occupò 12 anni di lavoro. E leggendo la versione ridotta che qui si presenta, San Dalmazzo martire e compagni (1935), non stentiamo a crederlo, data la ricchezza di riferimenti storici esposta.
Riberi svolgeva il lavoro di storico con il massimo rigore, con l’attenta consultazione dei documenti d’archivio e delle fonti epigrafiche, ma attento anche alle antiche tradizioni orali. Egli intese sempre la ricerca storica come uno dei modi di svolgere il ministero sacerdotale, perché lo storico, sosteneva, lavora per riunire i materiali dispersi e con essi crea un quadro d’insieme che facilita la conservazione della memoria e che, a “imitazione e collaborazione all’opera di Dio”, prepara l’avvenire.
Nel 1929 fondò la Società degli studi storici, archeologici ed artistici di Cuneo, che è attiva ancora oggi, e ne fu consigliere fino alla morte. Si dedicò alla storia dei suggestivi Santuari piemontesi: Madonna della Riva (Il Santuario della Madonna della Riva presso Cuneo, 1931, che riprese nel 1951 in un’opera più completa), San Magno di Castelmagno (San Magno martire. Notizie della sua vita e del suo culto nel santuario di Castelmagno (Cuneo), 1932), Sant’Anna di Vinadio (S. Anna di Vinadio, storia, culto, prodigi, terza edizione 1950).
Fece parte della Deputazione di Storia Patria – importante associazione con sede in Palazzo Carignano a Torino, tesa alla ricerca storica sul Piemonte e gli Stati sabaudi –; fu nominato Regio ispettore onorario dei monumenti e fu tra i principali promotori dell’Archivio storico di Cuneo, della Biblioteca civica e in particolare del notevole Museo Civico di Cuneo, attraverso la segnalazione di numerosi documenti, la raccolta e la schedatura di materiale archeologico.
Riberi, lettore instancabile e curioso, di memoria straordinaria, che da vero bibliofilo costituì una ricca biblioteca personale, che fu sempre generoso della sua conoscenza, morì nel 1952 a Cuneo. La diocesi gli ha dedicato il Dipartimento per i Beni Culturali Ecclesiastici (BCE) e il Dipartimento di Custodia della Memoria. La città, lo ricorda oggi come ecclesiastico e soprattutto come un grande storico ed ha intitolato a lui una via in Cuneo nuova.
Fonti:
- Alfonso Maria Riberi : la bibliografia (1919-1952), a cura di G. Dutto e Gian Michele Gazzola, in “Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo”, n. 95, Torino, 1986, pag. 59-87. L’opera contiene la bibliografia completa di Riberi.
- 70 anni per la “Granda” : la Società per gli Studi Storici della Provincia di Cuneo dal 1929 al 1999, nuova edizione accresciuta e corretta a cura di Emanuele Forzinetti e Giuseppe Griseri, Cuneo, 2002, pag. 30-31 e altre. Qui sono contenuti anche i Sommari dei Bollettini dalla prima uscita (luglio 1929) al numero 120 (settembre 1999) che citano i numerosi interventi di Riberi.
- https://it.wikipedia.org/wiki/Alfonso_Maria_Riberi con un elenco delle opere.
Nella versione https://www.wikiwand.com/it/Alfonso_Maria_Riberi è possibile vedere la versione elaborata dall’IA anche per bimbe/i di 10 anni. - http://cnic804006.istruzione.site/pagina/indexf96a.html?ID=109 Sito dell’Istituto Comprensivo “A. M. Riberi” di Caraglio.
- Alfonso Maria Riberi 1876 – 1952 sacerdote, canonico, in Beni ecclesiastici in Web
https://www.beweb.chiesacattolica.it/persone/persona/6379/Alfonso+Maria+Riberi
Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- San Dalmazzo martire e Compagni
Storia popolare della vita, del culto e dell’abazia omonima in Pedona, Borgo San Dalmazzo
In questa ‘operetta’ l'autore riversa il bagaglio di conoscenze documentarie e della tradizione orale, organizzando il materiale secondo un rigoroso schema e fornendo ampie e certificate informazioni sulla biografia di San Dalmazzo, figura di santo molto amata nell’area del cuneese a ridosso delle Alpi.