Dall’incipit del libro:

Victor Hugo, nel poema I castighi, dove egli lumeggia così foscamente Napoleone il piccolo, parla con tristezza dei lamenti sordi che avevano i fiotti dell’Atlantico quando trasportavano sul dorso verso la nuova Caledonia, i pontoni sdruciti pieni zeppi di coloro che avevano tentato di difendere la repubblica dagli artigli del triste Cesare la notte del due dicembre. Piangeva il vecchio Oceano solitario con l’anima del poeta Guernesey. E a me pareva così doloroso, quando qualche settimana fa, alla vecchia stazione di Massa fischiavano i treni in partenza tra i primi sbuffi di vapore e il lento cigolio delle assi, i treni che portavano lontano dai borghi natii, lontano dalle madri, dalle spose, dai figli, dalle sorelle, ai reclusori del Piemonte, ai reclusori del Mezzogiorno, coloro cui la legge militare e un tribunale di giberne avevan detto insorti anarchici, e ferrei avevan colpito senza pietà, senza riguardi, senza coscienza: senza saper neppure bene come colpissero, chi colpissero, perché colpissero.

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titolo:
Dai paesi dell'anarchia
titolo per ordinamento:
Dai paesi dell'anarchia
autore:
opera di riferimento:
"Dai paesi dell'anarchia" di Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, illustrazioni di Per Luigi Puccini; Maria Pacini Fazzi editore; Lucca, 2001
licenza:

data pubblicazione:
7 novembre 2004
opera elenco:
D
ISBN opera di riferimento:
88-7246-463-1
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Alberto Barberi, collaborare@liberliber.it
revisione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it