Dall’incipit del libro:

Solo, in mezzo alla piazza, candida della fredda luce delle lampade elettriche, Marino guardò il gruppo degli amici che si allontanavano, parlando e ridendo forte. E quando essi furono scomparsi nell’ombra egli rimase ancora un istante così, solo, immoto, nella piazza, deserta per la tarda ora. Poi lentamente si mosse: inoltrò a caso, prese per una delle lunghe vie che mettono capo nella piazza. Anche la via era bianca, fredda e deserta. Le vetrate dei caffè, delle birrerie chiassose e piene di gente, mandavan fasci di luce gialla nel candido chiarore delle lampade elettriche; qualche negozio ancora aperto rifulgeva nei lucidi vetri e nelle vernici.
Marino camminava stanco, bassa la testa, pensoso. Avea bisogno d’esser solo. La discussione di poc’anzi lo avea irritato e infastidito. Per liberarsene egli avea accusato una forte emicrania e il vivo bisogno di ritirarsi. Ed ora era solo. Finalmente.
Egli andava innanzi, così a caso, respirando l’aria frizzante della pura notte invernale, calma e serena. A poco a poco alle vie eleganti e spaziose seguiron le vie secondarie, meno illuminate, senza caffè nè birrerie, dai negozi ormai tutti chiusi; deserte e silenziose.

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titolo:
L'eredità del genio
titolo per ordinamento:
eredità del genio (L')
autore:
opera di riferimento:
L' eredita del genio / Egisto Roggero ; disegni di A. Terzi ; incisioni di Ballarini e Turati. - Roma : Enrico Voghera, 1898. - 130 p. : ill., 1 ritr. ; 15 cm. – (Piccola collezione Margherita)
licenza:

data pubblicazione:
28 settembre 2009
opera elenco:
E
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Margherita Busato, margherita.busato@istruzione.it