Dall’incipit del libro:
Se la parola “Ideale” ha realmente qualche significato, essa significa niente di più di un vago ardente desiderio per cose migliori, una faticosa ricerca della felicità, o un anomalo e triste desiderio per un ambiente meno odioso della società di oggi; eh sì, dobbiamo dare al termine un esatto valore, dobbiamo stabilire risolutamente ed in modo intelligente quale sia il preteso fine delle nostre incessanti aspirazioni. Investighiamo dunque su quell’Ideale.
Per qualcuno non sarebbe altro che un ritorno alle età del passato, all’infanzia dell’umanità; consisterebbe nella negazione della scienza, in una umile prostrazione pari a quella di un vecchio davanti ad un tonante Sinai, e sotto l’occhio di un taumaturgo Mosè, l’autorevole interprete del volere divino. Ad una tale concezione di completa rinuncia e obbedienza gli Anarchici oppongono un’altra, orgogliosamente consistente nella totale libertà individuale e nell’azione volontaria della società – l’azione spontanea resa possibile dalla soppressione di privilegi e di una autorità arbitraria, dall’abolizione della proprietà privata, dal mutuo rispetto, e dall’intelligente cooperazione con le leggi naturali.
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