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Dall’incipit del libro:
Peppe, figliuol mio, sii sempre buon cristiano, e timorato di Dio, che Dio t’aiuterà, e ti guarderà dal peccato e dalle male persone.
Ciò lo zio Saverio non si stancava mai dal ripetere a quel monello del nipote, che una sua figliuola, morendo, gli aveva lasciato sulle braccia e corroborava tali parole con degli esempi che n’aveva piena la testa, e che raccontava con quella commovente ingenuità e con quella fede propria de’ buoni vecchi.
Lui invece stava ad ascoltarlo broncio broncio, con gli occhi bassi, che alzava solamente quando il vecchio volgeva altrove i suoi, e per saettargli uno sguardo di bestia restia ad addomesticarsi.
Una delle curiosità archeologiche di S. Giovanni era di certo lo zio Saverio, con quella sua figura incartonita da mummia egiziana sotto un berrettino bianco, insaccato sempre in una specie di giubba di grosso panno turchino, a falde quadrate, in brache corte e stivaloni col nappino, tutti rabeschi.


