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“Note in margine” è una collezione di racconti brevi e brevissimi, di un certo garbo, prevalentemente di carattere giudiziario.
Dall’incipit del libro:
Sono stata dieci anni in prigione. Ma non descriverò un’ora sola delle tante mai che ho contate di giorno e di notte, in silenzio e all’ingrato lavoro, quando il mio cuore era diventato un orologio spaventoso, come quello di un castello incantato. Il mondo, quantunque sospiri e dica che la vita è breve, non sa che orribile pena sia contare il tempo che gira in sè stesso e vedere struggersi la vita fuori di ogni calore umano, come una luce lasciata accesa in una stanza vuota. Chi si accosta a un camposanto è toccato almeno da un sentimento, che è la pietà di sè stesso al pensiero che un giorno andrà a dormire sotto l’erba alta, bagnata dalla pioggia più che dal pianto; ma chi passa davanti al massiccio cancello di una prigione non è mosso da alcuna pietà, perchè si stima sicuro di non esservi mai rinchiuso.


