Giuseppe Ricchieri nacque il 3 settembre 1861 a Fiume (dal 1911 Fiume Veneto, ora in provincia di Pordenone) e morì a Milano il 10 febbraio 1926.

Si iscrisse nel 1880 alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Roma e nel 1882 passò all’Università di Padova dove, nel 1884, si laureò con una tesi su Bertrando dal Bornio. Insegnò poi storia e geografia a Bari e in seguito a Piacenza, Livorno e Milano.

Ottenuta la libera docenza in geografia nel 1892, si insediò come professore straordinario nell’Università di Palermo (1896-99), quindi in quella di Messina (1899-1903), per diventare ordinario all’Accademia scientifica letteraria di Milano.

La sua bocciatura alla conferma per la cattedra di Palermo fu dovuta alle accuse mossegli dalla commissione di radicalismo e anticolonialismo. Venne anche indagato dagli organi di polizia per le sue “idee sovversive”. In seguito sostenne l’opposizione all’impresa libica, l’interventismo democratico e si oppose al fascismo in quanto contrario ai nazionalisti e ad ogni dottrina irrazionalista.

Nei suoi studi geografici sottolineò la necessità di separare la geografia fisica dalla geografia antropica; riteneva che lo spirito geografico contrastasse il valore tutt’altro che assoluto dei confini naturali.

Nel 1925 sottoscrisse il Manifesto degli intellettuali antifascisti.

Fra le sue opere:

  • Colonizzazione e conquista (Firenze 1899).
  • La guerra mondiale (1915).
  • Problemi relativi ai territori etnicamente misti e trattamento delle minoranze nazionali (Milano 1918).
  • Il concetto di regioni e di confini nella sistematica geografica (1920).

Fonte:

Note biografiche a cura di Michele De Russi

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autore:
Giuseppe Ricchieri
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Ricchieri, Giuseppe
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