Michele RosiMichele Rosi nacque a Pieve di Camaiore il 29 settembre 1864, primogenito di tredici figli. Nei primi anni di vita contrasse la poliomielite che lo colpì sulla parte destra del corpo.

Frequentò le scuole elementari di Camaiore e svolse a Lucca gli studi ginnasiali e liceali. Diplomato con ottimi voti, fu ammesso per concorso alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dopo il primo biennio, rinunciò al posto di interno dovendo provvedere al mantenimento della sua numerosa famiglia, che era nel frattempo finita in grosse difficoltà finanziarie, cosa che fece ricorrendo ai proventi di ripetizioni private.

Si laureò in lettere nel 1888 e nell’estate dello stesso anno ottenne presso la Scuola Normale il “diploma” in storia, allora chiamato “diploma di magistero”, che lo abilitava all’insegnamento di tale materia nelle Scuole Medie.

Iniziò quindi dall’ottobre dello stesso 1888 la carriera di insegnante al Ginnasio di Recanati; dal 29 dicembre 1889 fu “reggente” sempre di storia nell’Istituto Tecnico di Catania e il 12 settembre 1892 fu trasferito all’Istituto Tecnico di Genova. Nel 1896 vinse il concorso per il Liceo “Tasso” di Roma, dove rimase fino al 1901; in tale anno fu trasferito al Liceo “Visconti”.

Fin dal 1895 aveva però conseguito, presso l’Università di Genova, la libera docenza in Storia Moderna, potendo tenere corsi liberi in quella Università e successivamente nell’ateneo di Roma.

Dal 1897 al 1904 fu libero docente in Storia moderna a Palazzo Carpegna; ottenne poi l’incarico che gli era confermato di anno per anno. Nel suo periodo di attività a Genova fu eletto socio della società ligure di storia Patria. Nel 1901 era stato dichiarato maturo nel concorso di Storia Moderna bandito dall’Università di Catania.

Il 25 giugno 1918 la Facoltà prese in considerazione la possibilità di chiedere al Ministro della Pubblica Istruzione la nomina di Rosi a Ordinario di Storia del Risorgimento per “chiara fama”, in base all’articolo 24 del Testo Unico delle Leggi sull’Istruzione Superiore del 9 agosto 1910, n. 795. L’applicazione dell’articolo era consentita o per eminenti meriti scientifici o per meriti didattici.

Come anche successivamente in altre occasioni (per esempio per l’istituzione della cattedra di Storia del Risorgimento – materia nella quale Rosi era divenuto profondo conoscitore da quando si era trasferito a Roma – a Milano) questi riconoscimenti gli vennero negati, nonostante la gran quantità di pubblicazioni e un apprezzamento pressoché generale. Tra le motivazione della commissione vi era questa valutazione: “È scarsa nel Rosi, a giudizio della commissione, la capacità di dominare i documenti, di vagliare fatti e testimonianze, di comprendere e riprodurre il rilievo che ne stabilisce la relativa importanza, di lumeggiare i legami dell’azione singola e dei singoli gruppi con quella degli altri e con l’insieme della politica europea”. Pietro Fedele ebbe a dire nel 1932 che il rifiuto sarebbe stato motivato da “ragioni che tornano ad onore del Rosi”. In ogni caso Rosi poté mantenere il posto in facoltà e non dovette tornare all’insegnamento liceale.

Al termine dell’anno accademico 1931-1932 rinuncia all’incarico accademico, poiché per limiti di età era costretto a lasciare la scuola secondaria. Nonostante l’interessamento diretto di Pietro Fedele, il posto viene assegnato a Ghisalberti, allievo del Rosi, che contribuirà a mantenere viva la memoria del suo insegnante.

Morì il 23 gennaio 1934.

Il nipote Carlo Gabrielli Rosi, archivista e bibliotecario negli Archivi di Stato di Pistoia, Pisa e Lucca, ha lavorato all’ordinamento dell’immenso epistolario del nonno, comprendente le firme più prestigiose del tempo. Ha curato inoltre l’edizione degli «Appunti personali» di Michele Rosi, particolarmente importanti per le notizie sul primo trentennio del novecento, dai quali ha estrapolato informazioni sul suo rapporto con Antonio Mordini.

Principali opere di storia moderna pubblicate da Michele Rosi che meritano una particolare citazione sono le seguenti:

  • Saggio sui Trattati d’Amore del Cinquecento – Contributo alla storia dei costumi italiani nel secolo XVI (1889);
  • I Francesi in Toscana al principio del Cinquecento secondo i documenti del R. Archivio di Stato in Lucca (1891);
  • La Riforma Religiosa e l’Italia nel secolo XVI (1892);
  • Il Trattato della Repubblica Fiorentina di Donato Giannotti (1892);
  • Le Storie fiorentine di Jacopo Nardi (1892);
  • La Riforma Religiosa in Umbria e l’eretico umbro Bartolomeo Bartoccio – Ricerche storiche condotte dall’apparire dell’eresia in Liguria (1894);
  • Il Barro, di Paolo Foglietta (1894);
  • Della Signoria di Francesco Sforza nella Marca secondo le memorie dell’Archivio Recanatese (1895);
  • La congiura di Gerolamo Gentile (1895);
  • Le Monache nella vita genovese dal secolo XV al XVII (1895);
  • La morte di Jacopo Bonfadio (1895);
  • Documenti genovesi sull’assedio di Siena (1895);
  • Un’Ambasceria Genovese alla Corte di Spagna nel secolo XVII (1895);
  • La difesa di un Arcivescovo di Cipro protetto da Pietro Bembo (1897);
  • Contributo alla storia dei rapporti fra Genova e l’Inghilterra al tempo della Riforma (1898);
  • Un rimedio contro la peste offerto a Clemente VII (1898);
  • Alcuni documenti relativi alla Liberazione dei principali prigionieri Turchi presi a Lepanto (1898);
  • Le streghe di Triora in Liguria – Processi di stregoneria e relative questioni giurisdizionali nella seconda metà del secolo XVI (1898);
  • Un confortatorio per i condannati a morte conservato in un codice genovese del sec. XV (1899);
  • Storia delle relazioni fra la Repubblica di Genova e la Chiesa Romana specialmente considerate in rapporto alla Riforma Religiosa (1899);
  • La congiura di Giacinto Centini contro Urbano VIII – Contributo alla storia della superstizione nel secolo XVII (1900);
  • Nuovi documenti relativi alla liberazione dei principali prigionieri Turchi presi a Lepanto (1901);
  • Scienza d’Amore – Idealismo e vita pratica nei trattati amorosi del Cinquecento (1904).
  • Il Primato di Carlo V, la Resistenza degli Italiani e i precedenti relativi (Secoli XIII-XVI). Signorelli 1925.
  • L’Italia di Ieri. Utet 1925.
  • Francesco Burlamacchi e la politica imperiale. – Nuova Antologia 1927
  • A partire dal 1905 le pubblicazioni di Michele Rosi trattano di Storia del Risorgimento; nel 1907 la sua prolusione di inizio lezioni all’Università di Roma viene pubblicato sul primo numero della Rivista “Il Risorgomento Italiano”.
  • Tra le sue opere maggiori:
  • Storia politica di Europa dopo la pace di Vienna (1815-1870), Milano, Vallardi, 1913.
  • Storia Contemporanea d’Italia dalle origini del Risorgimento alla conflagrazione europea, Torino, UTET, 1917. Nuove edizioni aggiornate nel 1920, 1922, 1934.
  • L’Italia Odierna, due secoli di lotte, di studi, di lavoro per l’indipendenza e la grandezza della Patria, Torino, UTET, 1918-1926, voll. 4, pp. Nuova edizione nel 1932.
  • Il Popolo Italiano negli ultimi due secoli (1700-1923), Roma, 1924. Nuova edizione aggiornata sino ai Patti Lateranensi, Roma, 1930.
  • Dizionario del Risorgimento Nazionale dalle origini a Roma Capitale. Fatti e Persone. Milano, Vallardi, 1930-1937, voll. 4.
  • A quanto sopra vanno aggiunte altre numerosissime pubblicazioni fra le quali citiamo i maggiori studi monografici che riguardano Antonio Mordini, Giuseppe Mazzini, I Cairoli, Camillo Cavour, Vittorio Emanuele II, Giuseppe Garibaldi.

Fonti:

  1. L. Giambastiani: Michele Rosi nella docenza e nella memoria postuma. Lucca 2012
  2. C. Gabrielli Rosi: Convegno storico “Triora 1588: caccia alle streghe” in occasione del IV centenario del famoso processo.
  3. C. Gabrielli Rosi: Michele Rosi e Antonio Mordini. Pisa 2004

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Le streghe di Triora in Liguria
    Processi di stregoneria e relative quistioni giurisdizionali nella seconda meta del secolo 16.
    Triora, borgo medievale dell’Alta Valle Argentina, nell’entroterra imperiese, ha acquisito fama di “paese delle streghe” a causa del processo del 1587-1588 che vide coinvolte quasi 200 donne originarie del paese o delle zone limitrofe.
 
autore:
Michele Rosi
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Rosi, Michele
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