Dall’incipit del libro:
Il problema mediterraneo comincia a presentarsi all’Inghilterra fino dal principio del secolo XVI, fino da quando cioè essa pone le basi della sua potenza marittima e allaccia i primi rapporti commerciali con gli scali dell’Europa meridionale. Nella seconda metà di quel secolo, dominata dal conflitto anglo-spagnuolo che si risolve nel suo trionfo, l’Inghilterra vede questi suoi traffici nel bacino mediterraneo intensificarsi con ritmo costante. Durante il secolo XVII essa afferma con ripetute spedizioni navali il suo diritto e il suo interesse a prender parte alle lotte che si combattono fra Spagna, Francia, Olanda e Stati minori, per la supremazia o almeno per l’equilibrio nel Mediterraneo. Ma non è che nel secolo XVIII che, insediatasi dapprima a Gibilterra, indi a Minorca, l’Inghilterra diventa vera e propria potenza mediterranea, avviandosi rapidamente al deciso predominio in quel mare, che le permetterà di stroncare, sui primi del secolo successivo, il piano francese, e quindi innanzi di dominarvi, se non incontrastata, vittoriosa sempre.


