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Dall’incipit del libro:

Sovente aggio pensato di tacere,
mettendo in obrianza
d’esto modo parlare intendimento,
ma poi mi torna, punge e fa dolere
la sovraismisuranza
di quei c’han ditto d’aver sentimento
de l’amoroso, dolce e car valore,
nomandolo signore,
ch’ard’e consumma di gioi’ la verdura
del suo fedel: servendolo soggetto,
sempre li dá paura:
vantaggio ‘i tolle, ch’avemo da fèra.
Eo ne faccio disdetto:
se simil dissi mai, cangio carrera.
Ché non par vegna da molto savere
chi sente sua fallanza,
se non volve con vero pentimento.
Né l’altrui troppo si dé’ sostenere,
che pare un’acordanza,
come chi dice: stande l’om contento.
Unde move adistato lo mio core
d’essere validore,
se posso, difendendo la drittura
d’amor, che solo in gioi’ have l’assetto
e di gioi’ si pastura,
non avendo giá doglia sua rivera.

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titolo:
Rimatori siculo-toscani del dugento
titolo per ordinamento:
Rimatori siculo-toscani del dugento
autore:
opera di riferimento:
Rimatori siculo-toscani del dugento 1: Pistoiesi, lucchesi, pisani / a cura di Guido Zaccagnini e Amos Parducci - Bari : Laterza, 1915 - Scrittori d'Italia- 72 - 297 p. ; 22 cm.
cura:
Amos Parducci e Guido Zaccagnini
licenza:

data pubblicazione:
10 aprile 2012
opera elenco:
R
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Distributed Proofreader, http://www.pgdp.net/
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Barbara Magni, barbara.magni@email.it