Dall’incipit del libro:

Lo studio delle stelle fisse quanto è stato finora importante per la teoria de’ movimenti celesti, altrettanto è stato limitato per le ricerche fisiche. Tutto finora si è ridotto a esaminarne il colore, l’intensità della luce e la varibilità. Ma la scoperta della spettrometria ha fatto di questo studio uno de’ più vaghi, svariati e anche dilettevoli ed importanti che possono trovarsi. La varietà delle tinte delle stelle è accompagnata da una corrispondente distinzione de’ loro colori elementari, e da una differenza di righe spettrali: e queste essendo mirabilmente collegate colla natura della materia che arde in quegli astri e li costituisce, ci viene per tal mezzo somministrato come conoscere la natura di quelle sostanze di cui sono formati.
Tuttavia questo mirabile studio era accessibile a pochi astronomi forniti di grandi e potenti strumenti, e poteva anche con questi estendersi solo a pochi corpi de’ più luminosi: domandava inoltre una fatica e una pazienza, che a pochi tornar poteva tollerabile. Io pertanto, dopo un lungo e faticoso studio di questa materia, credo di aver rimosso questo ostacolo alla scienza coll’aver trovato una combinazione ottica formata di pochi pezzi, assai comoda e poco costosa; e che lasciando la luce della stella in tutta la sua forza, riesce applicabile a tutti gli strumenti anche di forza mediocre: donde ne avverrà che molti ne potranno trarre comodità e istruzione e anche divertimento.

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titolo:
Sugli spettri prismatici delle stelle fisse
titolo per ordinamento:
Sugli spettri prismatici delle stelle fisse
autore:
opera di riferimento:
Sugli spettri prismatici dei corpi cele - sti : Memorie / del R. P. A. Secchi. - Roma : tipo - grafia delle Belle arti, 1868. - 3 v. : ill. ; 23 cm
licenza:

data pubblicazione:
26 novembre 2013
opera elenco:
S
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Ruggero Volpes, r.volpes@alice.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Ruggero Volpes, r.volpes@alice.it