Il testo è pubblicato in collaborazione con la Associazione Mazziniana Italiana (http://www.associazionemazziniana.it/) che ringraziamo per aver concesso la pubblicazione nell’ambito del Progetto Manuzio.
Dall’incipit del libro:
Le lettere raccolte in questo Opuscolo non furono dettate da risentimento di personali offese o da spirito di parte. Lo scrivente ama, più di sè stesso e della parte sua, la dignità e l’onore dell’Italia; e se la parola gli proruppe talora dall’animo acerba e severa, ciò mosse da sdegno di tristizie esose agli onesti d’ogni partito, e che ridondano a vergogna del nome italiano. Nè le sue censure sono dirette alle opinioni contrarie alle sue, nè a que’ buoni e giusti fra i suoi avversari politici, che amano la rettitudine e la patria al pari di lui, ed onorano la terra nativa colle virtù dell’ingegno e dell’animo: con parecchi dei quali egli ha vincolo d’amicizia, e debito di gratitudine con tutti per la imparzialità de’ loro giudizi incontro a contumelie ed ostilità, che egli e gli amici suoi non avevano provocate. Lo adoperare la menzogna a strumento dell’arbitro, e ciò che è tristo ed abietto a vilipendio d’onorati cittadini, stimando per tal modo di scemare riputazione ad essi e alla parte loro ed accrescerla al governo; è errore e malvagità ad un tempo. E a queste basse arti, e allo scempio fatto con esse delle ragioni dell’Onesto e del Giusto e delle private e pubbliche libertà, è rivolto ciò che, negli scritti che seguono possa a taluni sapere «di forte agrume.» Il resto è storia e desiderio ardente, che alle sorti del nostro paese soccorrano tempi ed uomini meno indegni delle speranze de’ generosi.


