Dall’incipit del libro:
Insino a ricevere una lettera dalla posta, e non riconoscerne il soprascritto, nè il sigillo, non è gran cosa. Questo succede ogni giorno a tutti, dandosi molte volte il caso d’avere a scrivere a uno dal quale non s’è conosciuti. Ma il ricevere una lettera da uno che si conosca e che si sia grandemente obbligato, e tuttavia non raffigurarlo se non dopo qualche studio, anche dopo letta la sottoscrizione, questo è un caso non così facile a darsi, e che per la rarità del fatto averebbe a rendere assai gradita quella lettera a chi la riceve. Questo caso credo che si dia adesso a voi, e questo gradimento lo spero adesso io. Dite il vero, St Evremont mio, voi non vi siete risovenuto così alla prima chi è questo Magalotti, che vi scrive: e se io mi fossi sottoscritto alla franzese, vi sarebbe sovvenuto prima Magalotti di Valenciennes che Magalotti di Firenze, e avereste avuto molto ben ragione, avendo quegli fatto a questo mondo altra figura che non ci ho fatto, e che non ci fo’ io. Ora basta, l’agnizione e’ sia fatta, e io vi veggo adesso ridere, e quasi vi sento dire tout bas: Ah c’est Magalotti, que j’ay veu deux fois a la Haye, la premiere en 67 en compagnie de Mons. Falconieri, et la seconde l’année suivante a la suitte du Prince d e Toscane son Maistre. Ma egli è che oltre il ridere e il discorrere, io vi veggo ancora maravigliarvi di come io mi sia risoluto a scrivervi per la prima volta in capo a 25 anni da che non ci siamo veduti; sentire, e per essere io italiano non v’allarmate per vita vostra, su l’espettativa d’un complimento caricato e poco sincero.


