Dall’incipit del libro:
Altifon tosto, aggirator funesto,
Volger Meride intorno al tempio fea
Là, dove tutto era tacente e mesto,
Ove, al settentrion del tempio, ardea
Lido di sabbia presso al mar ristretto,
Che ai congiurati una grotta schiudea.
Duro, selvaggio, largo era l’aspetto
Del lido, l’aer grave, il ciel di fuoco,
Calda la terra del sentier negletto.
Tra ‘l tempio e la Necropoli, ed un poco
Giù verso il mar, rivolta all’occidente
S’apria celata porta in picciol loco.
Fermò Altifon dicendo: hai brama ardente
D’inizïarti? Sieguimi, ove conte
Ten fo le vie tra la più scelta gente.
Meride generoso alza la fronte:
Fisso lo guarda in volto, e dice poi:
Di vita e morte il patrio amor m’è fonte;
Per queste vie mi guida ovunque vuoi:
Son ligio e tuo, mirabil duce; sono
Fratelli miei tutti i seguaci tuoi;
Una patria vogl’io; la patria in dono
Supplichevol l’Egitto a te domanda:
Sulle vie che mi schiudi io non ragiono.



