Dall’incipit del libro:

Il Ramadan, la quaresima dei mussulmani, che dura solamente trenta giorni invece di quaranta, stava per finire anche a Tafilelt, città perduta ai confini meridionali dell’impero marocchino, dinanzi all’immenso mare di sabbia, al Sahara. In attesa del colpo di cannone che segnalava la fine del digiuno, dopo di che cominciava l’orgia notturna, la popolazione si era riversata nelle vie e nelle piazze per ammirare i santoni e i fanatici. Si sono modificate ed un pò ingentilite la Turchia e l’Egitto; la Tripolitania e l’Algeria hanno molto perduto del loro selvaggio zelo religioso, ma il Marocco, al pari dell’Arabia, la culla dell’Islam, si è mantenuto tal quale era cinquecento o mille anni fa. Non v’è festa religiosa che passi senza scene ributtanti di sangue. Sia nel Maharem, che si celebra al principio dell’anno, sia nel Ramadan o nel grande o piccolo Beiram, gli affigliati delle diverse sette religiose, per guadagnarsi il paradiso, si abbandonano ad eccessi che talvolta fanno fremere.

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titolo:
I predoni del Sahara
titolo per ordinamento:
predoni del Sahara (I)
autore:
opera di riferimento:
"I predoni del Sahara" di Emilio Salgari; Antonio Vallardi Editore; Milano, 1974
licenza:

data pubblicazione:
2 febbraio 2003
opera elenco:
P
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
Alberto Barberi, barberi.a@e-text.it
revisione:
Marco Del Barba, kdelba@tin.it