Dall’incipit del libro:

— I «MOROS»!… I «MOROS»!…
Questo grido rimbomba per le vie di Manilla, opulenta capitale delle Filippine, come un colpo di tuono.
Una fiumana di gente, pazza di terrore, coi visi pallidi, gli occhi stralunati, si scaglia come un uragano attraverso il magnifico ponte, a dieci grandi arcate, che unisce la Ciudad, ossia la città spagnuola, ai sobborghi popolosi di Binondo e di Santa Cruz, che formano la cosí detta Città Chinese. Quei fuggiaschi si spingono l’un l’altro, urlando, si rovesciano, si calpestano, ma si rialzano e riprendono la corsa vociando sempre:
— I moros!… I moros!…
Vi sono uomini, vi sono donne, vi sono fanciulli; vi sono spagnuoli, tagali, chinesi, negozianti, marinai, facchini, barcaioli del Passig e perfino soldati, ma tutti fuggono come se avessero alle spalle una banda di fiere assetate di sangue. Delle donne, travolte da quella marea umana che ha un impeto irresistibile, cadono, ma quella fiumana vi passa sopra; dei fanciulli, sfiniti o malamente urtati, scompariscono fra quei corpi e rimangono stesi al suolo fracassati, insanguinati, ma chi si occupa di loro in quel momento?… Tanto peggio pei deboli!…
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titolo:
Le stragi delle Filippine
titolo per ordinamento:
stragi delle Filippine (Le)
autore:
opera di riferimento:
"Le stragi delle Filippine" di Emilio Salgari, Mursia editore, Milano 1977
licenza:

data pubblicazione:
15 gennaio 2001
opera elenco:
S
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Stefano Patruno, stefano.patruno@tin.it
pubblicazione:
Maria Mataluno, m.mataluno@mclink.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it