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Dall’incipit del libro:

«La congiura è scoperta, m’è dunque forza fuggir e. Ma lascio la mia Sutera non per viltà, non per codarda e vigliacca paura; ritornerò in giorni migliori, e allora grideremo a viso scoperto: Viva Italia! Frattanto ti lego la salute di questo borgo; non facci o di esso un Vigliena, eppure so di poter dire che molti patrioti l’onorano. Distruggi le cifre e segreto.»
Questa lettera scriveva nella sera di quel dì Pardo di Sutera a Bino di Mussomeli, e il giovane Fuoco a mezzanotte la recava. Pardo accompagnollo sino al ponte sul Platani e là accommiatandolo gli disse:
– Ricordati, o Fuoco, del povero esule. Domattina avrò lasciata la valle, ma ora, e sempre, sta saldo alla fede giurata. Più presto che tu non pensi mi rivedrai.
– Addio dunque, mio Pardo: ora e sempre sarò congiurato.
– Addio!
E mentre Fuoco scompariva entro la bruna calla ia del monte, Pardo ritornava a passi veloci a Sutera.

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titolo:
Le tre valli della Sicilia
titolo per ordinamento:
tre valli della Sicilia (Le)
autore:
opera di riferimento:
"La carità del prossimo", di Vittorio Bersezio; Volume quarto; E. Treves & C., Editori; Milano, 1887
licenza:

data pubblicazione:
6 giugno 2007
opera elenco:
T
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Distributed Proofreaders, http://www.pgdp.net
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it