«Una sera hai riunito da te il fior fiore della letteratura francese. Certo, George Sand non poteva essere assente. Ritornando a casa, Chopin mi disse: – Che donna antipatica quella Sand… E poi è proprio una donna?… Son pronto a dubitarne…» (da una lettera di Ferdinand Hiller a Listz, nel cui salotto era avvenuto l’incontro).
Questa è la prima impressione di Chopin nell’incontrare George Sand, che pure di lì a poco ne diverrà l’amante: una donna spregiudicata, che con i suoi atteggiamenti mascolini sfida le convenzioni della società ottocentesca.
Aurore Dupin, questo è il suo vero nome, nasce a Parigi nel 1804, da Maurice Dupin, aiutante di campo di Murat, e dalla popolana Antoinette-Sophie-Victoire Delaborde. Nonostante l’opposizione della famiglia di Maurice, i due si sposano e vivono dapprima a Parigi e poi in Spagna, al seguito di Murat. Quando Aurore ha solo quattro anni, il padre muore a Nohant, nel Berry, e la vedova, in conflitto con la suocera, ritorna a Parigi con le figlie; non riuscendo però a provvedere al loro mantenimento, rimanda ben presto la più piccola, Aurore, a Nohant, dalla nonna, discendente del re di Polonia e vedova del ricchissimo Louis-Claude Dupin, ricevitore generale delle Finanze di Metz e dell’Alsazia.
La piccola Aurore inizia i suoi studi con un anziano precettore, Jean-François Deschartes, e nel contempo si dedica all’equitazione, alla lettura e, con la nonna, alla musica; dal ’18 al ’20 frequenta a Parigi il convento delle Agostiniane inglesi, ma, in seguito ad una crisi mistica che preoccupa la nonna, anticlericale, viene riportata a Nohant. Nel ‘21, alla morte dell’ava, pur avendo ereditato i suoi possedimenti, va a vivere a Parigi con la madre, e nel ‘22, in vacanza con lei nel castello di Plessis-Picard, conosce il barone Casimir Dudevant, che la chiede in sposa e si trasferisce con lei a Nohant, dove diventa amministratore delle sue tenute.
Il matrimonio però dura poco, e ben presto i due, dopo un tradimento di lei e numerose relazioni di lui con le domestiche, decidono di separarsi. Aurore nel ‘31 lascia il marito e i due figli a Nohant, rinunciando alle sue terre in cambio di una rendita annua e riservandosi il diritto di ritornarvi alcuni mesi all’anno per occuparsi dei bambini.
Si trasferisce a Parigi, dove adotta lo stile di vita bohemien in voga nel Quartiere Latino; convive con il giovane giornalista Jules Sandeau, assieme al quale scrive i suoi primi romanzi, Le Commissionaire e Rose et Blanche, pubblicati sotto lo pseudonimo di Jules Sand. Nel successivo romanzo, Indiana, scritto da sola e pubblicato nel ‘32, adotta per la prima volta lo pseudonimo maschile “George Sand”, che diventa da quel momento il suo nome anche nella vita, una vita scandalosa in una società in cui la donna è ancora relegata al ruolo di moglie e madre: lei è divorziata, economicamente indipendente, scrive romanzi impegnati e indossa abiti maschili (a Parigi un’ordinanza del prefetto del 7 novembre 1800, ancora in vigore, proibiva alle donne di portare pantaloni, tranne che, previa autorizzazione della polizia, per motivi di salute), fuma in pubblico, e per di più il sigaro, frequenta luoghi al tempo vietati alle donne.
Lasciato nel ‘33 Sandeau, prosegue con successo la propria attività di scrittrice e nel contempo intreccia brevi e spesso tumultuose relazioni con artisti come Mérimée e de Musset; con quest’ultimo va a vivere a Venezia, per poi sostituirlo con il medico veneziano Pietro Pagello, che lo aveva in cura; ritorna con questo a Parigi, dove, dopo essere stata lasciata, riprende, seppur per breve tempo, la relazione con de Musset; nel ‘36 divorzia dal marito ed inizia una relazione con l’avvocato che si era occupato della sua pratica, che la avvicina alla causa repubblicana e socialista. L’incontro con il filosofo Pierre Leroux, fondatore con Louis Viardot e con lei della rivista “La Revue indépendante”, che pubblica a puntate i suoi romanzi Horace, Consuelo e La Contessa di Rudolstadt, la converte al socialismo umanitario.
Nello stesso anno, attratta da Chopin, convince Listz ad invitarlo nel suo salotto e a presentarglielo, suscitando un’iniziale avversione nel compositore. Chopin, tanto diverso dall’anticonformista Sand, si fa però poi sedurre dalla pressante corte della scrittrice e, per evitare la disapprovazione della propria famiglia, inizia con lei una relazione clandestina; in seguito si trasferisce, con lei e con i suoi due figli, Maurice e Solange, prima a Palma de Maiorca, poi a Marsiglia, infine a Nohant, che poi lascia a causa del rapporto conflittuale con Maurice, del quale la madre prende le parti. Nel ‘47 interrompe la relazione e scrive amareggiato alla sorella:
«Ho fatto una croce su tutto questo. Che Dio la protegga, perché non sa distinguere un vero attaccamento dall’adulazione. Del resto può darsi che soltanto a me gli altri sembrino degli adulatori e che la sua felicità sia proprio là dove io non la scorgo. Nessuno potrà mai seguire nel suo tortuoso cammino un’anima così capricciosa… Io non rimpiango di averla aiutata a sopportare gli anni più delicati della sua vita, quelli in cui sua figlia cresceva, in cui educava suo figlio; non rimpiango tutto quello che ho sofferto… se non ci fossi stato io, non so da quanto tempo i ragazzi sarebbero andati a vivere col loro padre invece che con lei…»
Le restituisce tutte le lettere inviategli, che lei brucerà assieme a quelle ricevute da lui. Nella propria autobiografia, un’opera monumentale che Sand inizia a scrivere proprio allora e verrà pubblicata nel 1855 con il titolo Histoire de ma vie, dice di lui:
«Chopin è un angelo di dolcezza, di pazienza e di bontà. Io lo curo come un figlio, lui mi ama come sua madre. A Maiorca, malato, ha fatto della musica che odorava di paradiso».
In quegli anni, Sand contribuisce alla fondazione di numerose riviste, e Mazzini, suo estimatore, che nel ’39 aveva pubblicato sul “Montly Cronicle” l’articolo George Sand prendendo le difese della scrittrice e della donna, nel ’42 inizia una corrispondenza con lei; si conosceranno di persona a Nohant solo nel 1847. Sand collabora anche, dietro le quinte dal momento che le donne non sono eleggibili, al Governo Provvisorio del 1848. In una lettera al Comitato centrale, chiede per le donne, prima che il diritto di voto, l’indipendenza economica:
«Essendo la donna sotto la tutela e nella dipendenza dell’uomo nel matrimonio, è assolutamente impossibile che presenti garanzie d’indipendenza politica, a meno di spezzare individualmente e nel disprezzo di tutte le leggi e dei costumi, questa tutela che i costumi e le leggi consacrano. Dirò tutto il mio pensiero su questo famoso affrancamento della donna di cui si è tanto parlato in questi anni. Credo sia facile e immediatamente realizzabile, nella misura in cui lo comporta lo stato dei nostri costumi. Consiste semplicemente nel ridare alla donna i diritti civili che solo il matrimonio le sottrae, che il celibato solo le conserva: errore detestabile della nostra legislazione che pone effettivamente la donna nella cupida dipendenza dell’uomo, e che fa del matrimonio una condizione d’eterna minorità.» (Lettera ai membri del Comitato centrale, aprile 1848, in George Sand, Correspondance, Parigi, Garnier, 1991, vol. VIII, pp. 400-408.)
Dal ’47 vive nella sua casa di campagna di Nohant, fonte di ispirazione per i romanzi campestri come La mare au diable (1846), François le Champi (1848), La petite Fadette (1849), Les maîtres sonneurs (1852); qui ospita personaggi come Gautier, Flaubert, Listz, Chopin, Balzac, Alexandre Dumas e Delacroix, suo amico e confidente, che nel 1838 aveva iniziato, senza portarlo a termine, il dipinto Portrait de Frédéric Chopin et George Sand.
Muore a Nohant nel 1876, compianta da Victor Hugo con le parole: «Piango una morta, saluto un’immortale».
Ha scritto fra il 1830 e il 1876, oltre all’autobiografia e a testi teatrali e di critica letteraria, 143 fra romanzi e novelle. Molti fra questi riecheggiano le sue esperienze esistenziali, da Indiana (1832), in cui il marito della protagonista presenta molti tratti in comune con quello dell’autrice, a La petite Fadette (1849), in cui Fanchon Fadet, nel suo anticonformismo, assomiglia molto alla giovane Aurore di Nohant, usa a cavalcare in abiti maschili, a Elle et lui (1859), ispirato dalla tempestosa relazione con de Musset. Il socialismo umanitario di Sand ed il suo cristianesimo evangelico trovano espressione nel personaggio di Alberto, in Consuelo (1842). In Jeanne, racconta invece la storia della piccola nipote, figlia di Solange, chiamata Mimì, che a soli due anni si era ammalata gravemente e in pochi giorni era morta.
Apprezzata da Hugo, Balzac, Flaubert e Delacroix, suoi amici e ammiratori, non lo era invece da Baudelaire, che dà di lei un impietoso giudizio sia come donna che come scrittrice:
«Ha il famoso stile scorrevole, caro ai borghesi. È stupida, è pesante, è pettegola. Ha, nelle idee morali, la stessa profondità di giudizio e la stessa delicatezza di sentimento delle portinaie e delle mantenute. Ciò che dice di sua madre. Ciò che dice della poesia. Il suo amore per gli operai. Che alcuni abbiano potuto innamorarsi di quella latrina, è prova dell’invilimento degli uomini di questo secolo.» (Baudelaire, Mon cœur mis à nu)
Fonti:
- Mario Bonfantini, Sand, George
https://www.treccani.it/enciclopedia/george-sand_(Enciclopedia-Italiana)/ - Britannica, voce Sand
https://www.britannica.com/art/French-literature/Sand#ref385765 - Francesca Bussi, Dopo 200 anni le parigine possono indossare i pantaloni
https://www.vanityfair.it/news/mondo/13/02/05/parigi-donne-pantaloni?refresh_ce - Alessandro Cangiano, George Sand negli scritti critici di Giuseppe Mazzini
https://www.italianisti.it/pubblicazioni/atti-di-congresso/la-letteratura-degli-italiani-rotte-confini-passaggi/Cangiano%20Alessandro1.pdf - Enciclopedia Sapere, voce Sand, George
https://www.sapere.it/enciclopedia/Sand,+George.html - Enciclopedia Treccani, voce Sand, George
https://www.treccani.it/enciclopedia/george-sand/ - Tania Ianni, George Sand
https://www.progettobabele.it/consiglilettura/showrac.php?id=3826 - Daniel Lagoutte, Portrait de Frédéric Chopin et George Sand
https://tableauxdisparus.fr/?page_id=1315 - Anna Lo Giudice, George Sand benefattrice del Berry
https://dspace.unitus.it/bitstream/2067/866/1/GEORGE%20SAND%20BENEFATTRICE%20DEL%20BERRY.pdf - George Sand, Opere
https://openlibrary.org/authors/OL90211A/George_Sand - Wikipedia, voce George Sand
https://en.wikipedia.org/wiki/George_Sand
Note biografiche a cura di Mariella Laurenti
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Consuelo
In questa opera monumentale, ambientata a Venezia e in Boemia e che narra le vicende di una giovane cantante d’opera, si mescolano i generi del romanzo gotico, d'amore, d'avventura, di formazione; non mancano lunghe digressioni sui conflitti religiosi e sulla musica popolare.