Giovanni SemeriaP. Giovanni Semeria fu un religioso barnabita, insegnante, conferenziere e scrittore, noto per il suo impegno culturale e sociale in favore della modernizzazione del cattolicesimo italiano. Tra le sue molte esperienze, una delle più significative fu quella di cappellano militare presso il comando supremo dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, al fianco del generale Luigi Cadorna.

Semeria nacque a Coldirodi (Sanremo) nel 1867 e crebbe a Torino, dove entrò nel reale collegio Carlo Alberto di Moncalieri gestito dai barnabiti. Dopo aver pronunciato i voti religiosi nel 1883, si trasferì a Roma, dove si laureò in lettere e filosofia presso la Sapienza e si ordinò sacerdote nel 1890. A Roma entrò in contatto con personalità di spicco della cultura cattolica e non, come Giovanni Battista De Rossi, Giulio Salvadori, Antonio Labriola e Friedrich von Hügel, che influenzarono il suo pensiero aperto e critico.

Nel 1895 si trasferì a Genova, dove fondò la rivista “Vita e Pensiero” e la casa editrice omonima, che divennero presto punti di riferimento per il cattolicesimo progressista. Semeria si dedicò anche all’attività di predicatore e conferenziere, affrontando temi di attualità sociale, politica e religiosa con uno stile chiaro e coinvolgente. Si occupò in particolare della questione sociale, sostenendo la necessità di una riforma del lavoro e della proprietà in senso cristiano e democratico. Le sue posizioni lo misero in contrasto con le correnti antimoderniste della chiesa allora prevalenti, e nel 1912 Semeria fu inviato all’estero, prima a Bruxelles e poi in Svizzera.

Nel 1915, allo scoppio della prima guerra mondiale, Semeria si trovava in Svizzera, dove insegnava Dante all’Università di Losanna. Richiamato dal generale Luigi Cadorna, raggiunse Udine come cappellano del comando supremo dell’esercito. Semeria svolse il suo ruolo con dedizione e coraggio, assistendo i soldati sul fronte, celebrando messe nei luoghi più impervi e pericolosi, tenendo conferenze per sollevare il morale delle truppe. L’esperienza della guerra fu molto dura, e dal dicembre 1915 al settembre 1916 fu ricoverato in una clinica svizzera per una grave depressione.

Semeria ebbe un rapporto di stima e amicizia con Cadorna, che apprezzava per il suo carattere forte e deciso, ma anche per la sua fede sincera e profonda. Semeria difese Cadorna dalle accuse di aver causato la sconfitta di Caporetto con la sua condotta autoritaria e inflessibile, sostenendo che il generale aveva agito secondo coscienza e responsabilità. Semeria riconobbe anche i meriti di Cadorna nell’aver organizzato l’esercito italiano e preparato la vittoria finale.

Semeria morì a Roma nel 1931, dopo una lunga malattia. La sua opera fu controversa e talvolta osteggiata dalle autorità ecclesiastiche per le sue posizioni innovative e aperte al dialogo con la cultura moderna. Tuttavia, Semeria lasciò un segno profondo nella storia del cattolicesimo italiano del XX secolo, sia come intellettuale che come testimone di fede.

Fonti:

Note biografiche a cura di Claudio Paganelli

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • Memorie di guerra
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    Le interessanti memorie di P. Semeria, amico e consigliere spirituale del Capo di Stato Maggiore Luigi Cadorna, trattano, con uno stile incisivo, soprattutto delle vicende della rotta di Caporetto nel 1917.
 
autore:
Giovanni Semeria
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Semeria, Giovanni
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