La letteratura è concepita dallo scrittore come recupero e salvaguardia della vita. L’esistenza vissuta viene sottratta al flusso oggettivo del tempo. Soltanto se l’esistenza sarà narrata o «letteraturizzata» sarà possibile evitare la perdita dei momenti importanti della vita e rivivere nella parola letteraria l’esperienza vitale del passato, i desideri e le pulsioni che nella realtà sono spesso repressi e soffocati. Su questa tesi di fondo si aprono Le confessioni del vegliardo. La vita può essere difesa solo dall’«inetto», dall’ammalato o dal nevrotico, da chi nella società è un “diverso”.

Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Italo_Svevo

Il volume cartaceo da cui è tratta questa edizione elettronica contiene altri racconti, qui omessi perché già presenti nella biblioteca di Liber Liber. Si tratta di:

  • “L’assassinio di via Belpoggio” e “Lo specifico del dottor Menghi”, della sezione II (Racconti sperimentali e fantastici);
  • “Una burla riuscita” della sezione V (L’autobiografia travestita);
  • “Corto viaggio sentimentale” e “La novella del buon vecchio e della bella fanciulla” della sezione VI (Le novelle della vecchiaia e della morte).

Dall’incipit del libro:

La tribù s’era fermata. Aveva trovato in mezzo al deserto un vasto paese ricco d’acqua, di prati e d’alberi, e, involontariamente, senza che nessuno lo proponesse, invece di farvi una delle solite soste fugaci, aveva messo radice in quel paradiso, era stata avvinghiata dalla terra e non aveva più saputo staccarsene. Pareva fosse giunta a quel grado superiore di evoluzione che esclude la vita nomade; riposava della marcia secolare. Le tende lentamente si mutarono in case; ogni membro della tribù divenne proprietario.
Corsero gli anni. Alì, un guerriero inquieto, refrattario alla nuova vita, sellò il cavallo e galoppò da una parte all’altra di quello ch’egli s’ostinava di chiamare accampamento, gridando:
«Io proseguo, seguitemi».
«E chi ci porterà dietro la nostra amata terra?» domandarono i più.
Soltanto allora tutti ebbero coscienza d’essere legati per sempre a quel pezzo di terra, e Alì partì solo.

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titolo:
I racconti
titolo per ordinamento:
racconti (I)
descrizione breve:
La letteratura è concepita dallo scrittore come recupero e salvaguardia della vita. L'esistenza vissuta viene sottratta al flusso oggettivo del tempo. Soltanto se l'esistenza sarà narrata o «letteraturizzata» sarà possibile evitare la perdita dei momenti importanti della vita e rivivere nella parola letteraria l'esperienza vitale del passato, i desideri e le pulsioni che nella realtà sono spesso repressi e soffocati. Su questa tesi di fondo si aprono Le confessioni del vegliardo. La vita può essere difesa solo dall'«inetto», dall'ammalato o dal nevrotico, da chi nella società è un "diverso".
autore:
opera di riferimento:
I racconti / Italo Svevo ; introduzione di Gabriella Contini ; presentazione di Claudio Magris. - Milano : Garzanti, 1985. - XXXVIII, 597 p. ; 18 cm.. - (I grandi libri Garzanti ; 319).
copertina:
[elaborazione da] “Leaving Montmartre Cemetery (oil on canvas, 66 by 53.3 cm, 1876)” di Jean Béraud (1849–1935). - Collezione privata. - https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Jean_Béraud_-_Leaving_Montmartre_Cemetery.jpg. - Pubblico dominio.
cura:
Contini, Gabriella
licenza:

data pubblicazione:
1 aprile 2010
opera elenco:
R
ISBN opera di riferimento:
88-11-58319-5
ISBN:
9788828103110
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
impaginazione:
Ugo Santamaria
Carlo F. Traverso (revisione)
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
Ugo Santamaria (ePub)
revisione:
Edda Valsecchi, melysenda@alice.it
Catia Righi, catia_righi@tin.it