Dall’incipit del libro:
Un principio, un’idea, una teoria antichissima quanto è antico il mondo, assopita per secoli ma non mai interamente soffocata, che di tempo in tempo aveva avute le sue apoteosi e decadenze, squarciava improvvisamente il velo con cui il moribondo secolo decimottavo la copriva, per riapparire anco una volta alla luce del sole, per reclamare la sua parte negli avvenimenti dell’umanità, per eseguire la parola del Cristo: “i primi saranno gli ultimi e gli ultimi i primi”.
La teoria non aveva nulla di nuovo; essa cambiava semplicemente le parti ed annunciando ai despoti la fine del despotismo, ai popoli il regno della libertà, faceva vibrare nel cuor dell’uomo una corda sensibile all’unisono colla sua natura: egli non fece alcun sforzo per comprendere quella voce arcana che gli diceva parole magiche trovanti in lui stesso un eco ineffabile; una luce balenò immantinenti a’ suoi occhi, una santa reminiscenza gli conturbò la mente, un ardente desiderio lo scosse dalla sua apatia e gli fece rivolgere gli sguardi al futuro. L’umanità scissa, divelta, taglieggiata risorgeva e si ricostituiva. La libertà veniva a ristabilire il movimento e la circolazione nel vasto corpo sociale da secoli attrapito ed a far nascere, o meglio, risorgere gli immortali principi dell’89. L’umanità riposava da molto, la sosta è a stata lunga, ma appena ripreso il moto essa fece passi da gigante.

