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Dall’incipit del libro:
Fulvio s’inchinò, prese dalla mano di Paola il gelato che ella, sorridendo dolcissimamente, gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi:
– Vi amo.
– Non dovete amarmi – mormorò lei, senza scomporsi, seguitando a sorridere.
– E perchè?
– Perchè ho marito – ribattè ella, ma placidamente.
– Non importa!
E gli occhi di Fulvio, di un tetro azzurro, lampeggiarono di passione. Ella restava innanzi a lui, senza mostrare alcun turbamento, sorridendo ancora, tutta rossa, con le belle braccia bianche e prosciolte sotto il merletto nero delle maniche. Sul merletto nero e sulle bianche braccia scintillavano i braccialetti gemmati: erano ricaduti sui polsi, ella si occupò a risollevarsi verso il gomito, con molta cura, giocherellando con le catenine d’oro, coi cerchiolini sottilissimi. Irritato, Fulvio batteva col cucchiaino sul piattello del gelato:
– Andatevene – mormorò a un tratto, soffocando di collera – siete una donna odiosa, io vi detesto.


