Dall’incipit del libro:
Sappiamo certo e l’essere e la causa di quelle cose di far le quali abbiamo perfetta cognizione; di quelle, che solo conosciamo per esperienza sappiam l’esser ma non la causa: conghietturandola poi, cerchiamo solamente quella ch’è possibile, ma tra molte cause che troviamo possibili, non possiamo certificarsi qual sia la vera; il che si vede avvenir nelle descrizioni delle Teorie celesti, ed avverrebbe a chi vedesse di prima faccia un orologio. Tra quelli che conghietturano, il più vicino a saper il vero si è colui che sa far cose simili, come uno che sappia far macchine, vedendone cert’altra, ma po’ nemen egli saprà mai certo. Tre dunque sono i modi di sapere; il primo saper fare; il secondo aver esperienza; il terzo conghietturare il possibile. Nelle Matematiche quegli che compone sa perchè fa; e quegli che risolve impara perchè cerca come è fatto; Adunque il modo compositivo appartiene alla inventiva, il risolutivo alla discorsiva; il primo è dei problemi, il secondo degli teoremi; questi tutti si dimonstran risolvendo, quegli componendo.


