Dall’incipit del libro:

La sua onesta mediocrità era stata la cagione del suo bene. Mediocrità di fortuna, d’intelligenza, di bellezza, di desideri, d’imaginazione. Si er a sempre contentata di quello che aveva, e si era sempre sentita press’a poco felice. Nata in provincia, da gente agiata e rispettabile, aveva sposato a vent’anni un bravo professionista che l’aveva resa madre di due figliuoli. E la sua vita era volata via con la sua prima giovinezza, serena e piana, come un paesaggio di pianura: un po’ monotona eppure uniformemente piacevole. Ester Vallauri era una donna tradizionalmente onesta, senza morbose curiosità, ma senza piccinerie di spirito, e conosceva la vita anche da l raccoglimento della sua esistenza casalinga. Leggeva molto, nelle ore di tregua alla sua attività di massaia e di perfetta madre di famiglia, e, benchè pura, non era ingenua nè eccessivamente provinciale. Era molto pia, ma non bigotta, e le piacevano gli svaghi e l’allegria. Teneva al la sua modesta bellezza e le era caro non solo d’essere molto amata da suo marito, ma d’essere ammirata per semplice omaggio alla sua femminilità. Non sarebbe stata una figlia d’Eva se l’opinione degli uomini sul conto suo le fosse stata perfettamente indifferente. Così visse Ester Vallauri, durante una dozzina d’ anni, il suo discreto so gno realizzato di pallida, opaca, sicura felicità.

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titolo:
La gaia scienza
titolo per ordinamento:
gaia scienza (La)
autore:
opera di riferimento:
La gaia scienza : novelle / Sfinge. - Roma ; Milano : A. Mondadori, [1924]. - 247 p. ; 19 cm. – (Le grazie ; collezione dei migliori novellieri italiani diretta da V. Brocchi)
licenza:

data pubblicazione:
15 maggio 2008
opera elenco:
G
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Paolo Oliva, paulinduliva@yahoo.it