Dall’incipit del libro:
BEM. Io odo dir, messer Lazaro, che la Signoria di Venezia v’ha condotto a legger greco e latino nello Studio di Padova: è vero questo?
LAZ. Monsignor sì.
BEM. Che provisione è la vostra?
LAZ. Trecento scudi d’oro.
BEM. Messer Lazaro, io me n’allegro con voi, con le buone lettere e con gli studiosi di quelle: con voi prima, peroché io non so uomo nessuno dellavostra professione, che andasse presso a quel segno ove sete arrivato con le buone lettere poi, le quali da qui inanzi non mendicheranno la vita loro povere e nude, come sono ite per lo passato. M’allegro eziandio con lo Studio e gli studiosi di Padova, cui finalmente è tocco in sortetale maestro quale lungo tempo hanno cercato e disiderato. Ma io v’aviso che egli vi bisognerà sodisfar non tanto all’immenso disiderio che hanno gli uomini d’imparare, quanto ad una infinita speranza che s’ha di voi e della vostra dottrina. Il che fare nuova cosa non vi sarà, così sete usato d’affaticarvi e con le vostre lodevoli fatiche operar gloria in voi e in altrui vertù.


