Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino.

Dall’incipit del libro:

Vi è a Roma stabilita da lungo tempo una Congregazione dell’Indice , a cui si attribuisce il diritto di esaminare i Libri. Molti di essi sono inseriti in detto Indice , e allora la lettura deve essere proibita, o assolutamente, o donec corrigantur. Ciò che sembra più singolare è che parecchi Libri di Pietà, e di Morale sono stati da essa condannati, specialmente quelli nati di là dai Monti, che nei due Secoli passati le erano i più sospetti. A poco a poco la sua diffidenza si è accresciuta a misura, che si è veduto diminuire il suo credito. Anche la nostra Italia le fornisce adesso della materia per ingrossare il suo Indice , che comparisce ogni anno sempre più voluminoso del solito. In vista di tante, e sì moltiplicate Proscrizioni, ogni Lettore zelante teme sempre i rimorsi della coscienza nell’aprire un Libretto, e quantunque alla lettura non trovi talvolta cosa alcuna, che offenda la sua Religione, o la pubblica decenza, resta ciò non ostante sempre dubbioso di aver trasgredito, benché senza alcuna conseguenza spirituale, né temporale, alle sacre Leggi di questa ecclesiastica Censura. Allorché i Governi secolari credo no a proposito di condannare un Libro pericoloso e cattivo, ricorrono tosto alla sorgente. Gli Stampatori, e i Libraj sono intimati a deporre questo veleno, onde non infetti altrimenti la Società, e restano quasi garanti di una tal soppressione. I Particolari curiosi per conformarsi alle saggie vedute del Governo non hanno allora bisogno di ricorrere ad alcun Indice . Questo Libro non si trova, non comparisce, non si vende; in conseguenza non è letto. Ma quale obbedienza, qual sommissione può mai sperare la Congregazione Romana proibendo un Libro stampato con tutte le solennità; e cerimonie tipografiche, un Libro che si trova da per tutto, che da per tutto vendesi pubblicamente, e che lo leggono quelli ancora che pur vorrebbero obbedire a questa Sacra Congregazione , ma che non possono farlo per mancanza d’istruzioni?

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titolo:
Supplica degli Stampatori e Libraj d'Italia al Papa Pio VI. Per il libero smercio dei loro libri
titolo per ordinamento:
Supplica degli Stampatori e Libraj d'Italia al Papa Pio VI. Per il libero smercio dei loro libri
autore:
Supplica degli Stampatori e Libraj d'Italia al Papa Pio VI
opera di riferimento:
“Supplica degli Stampatori e Libraj d'Italia al Papa Pio VI. Per il libero smercio dei loro libri.” CEILLAN-CATAI-TIBET, 1785
licenza:

data pubblicazione:
11 dicembre 2006
opera elenco:
S
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Andrea Pedrazzini, andreacarlo@fastwebnet.it
pubblicazione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it
revisione:
Roberto Derossi, derossir@activenetwork.it