William Shakespeare nacque nell’aprile del 1564 (fu battezzato il 26, ma per tradizione la nascita si celebra il 23, giorno di San Giorgio patrono della nazione) a Stratford-upon-Avon, grosso centro del Warwickshire, a nord-ovest di Londra.
Nacque, terzo di otto figli, da una famiglia agiata: il padre, John, era un commerciante appartenente alla corporazione dei pellai e guantai ed arrivò ad essere eletto baglivo (sindaco) di Stradford, anche se durante la fanciullezza di William subì una serie di rovesci economici; la madre, Mary Arden, discendeva da un’antica famiglia di possidenti.
Il giovane William studiò probabilmente alla Grammar School di Stradford, ma poco sappiamo dei suoi primi anni di vita se non che a diciotto anni, nel novembre del 1582, sposò Anne Hathaway, di anni ventisei, e che probabilmente il matrimonio fu “un ripiego con cui egli riparò un atto di irriflessione giovanile” (Praz).
Sei mesi più tardi nacque la figlia Susanna a cui seguirono nel 1585 due gemelli, Hamnet e Judith. Con una moglie e tre figli da mantenere, oltre a fratelli e sorelle più giovani a cui provvedere, e un padre in cattive condizioni economiche, Shakespeare si trasferì a Londra in cerca di fortuna. I primi anni trascorsi nella capitale sono quelli in assoluto più misteriosi per quel che riguarda la biografia dell’autore, ma probabilmente egli lavorò come attore in diverse compagnie teatrali.
Il successivo riferimento storico certo è del 1592, quando ormai Shakespeare è già un drammaturgo affermato: è di quell’anno infatti la testimonianza del “rivale” Robert Greene che in un passo del suo A Groath’s Worth of Wit bought with a Million Repentance (Un soldo di spirito comprato con un Milione di pentimento), noto anche come Groatsworth of Wit, lo attacca accusandolo di arrivismo. Ecco alcune righe del pamphlet:
C’è un nuovo venuto, cornacchia presuntuosa rimpannucciata con la nostre penne, con un cuore di tigre nella pelle di un attore, che si pretende di essere capace di snocciolare un verso sciolto come il più bravo tra di voi; e per di più, essendo un Gianni Tuttofare, s’è messo in testa d’essere l’unico “Scuoti-scena” del nostro paese […].
Palese il gioco di parole che Greene fa storpiando in “Scuoti-scena” (“Shake-scene”) il nome Shakespeare, che vuol dire “Scuoti-lancia”.
Nei due anni successivi i teatri restarono chiusi a causa di un’epidemia di peste, e Shakespeare si dedicò alla composizione dei poemi Venere e Adone e Il ratto di Lucrezia (o Lo stupro di Lucrezia).
Nel 1594 risulta socio dei Chamberlain’s Men (Attori della compagnia del Ciambellano, una compagnia teatrale che poi sotto Giacomo I prenderà il nome di King’s Men, Attori della compagnia del re), diventa poi socio del nuovo teatro The Globe nel 1599.
Negli anni successivi, grazie ai favori della Corte dei quali beneficiava la sua compagnia, egli godette di prosperità e successo dividendo le sue energie tra la composizione di drammi e di sonetti. Probabilmente intorno alla fine del primo decennio del ‘600 si ritirò a Stratford dove con i guadagni della professione aveva acquistato una casa patrizia con giardino, denominata “New Place”, e dove il 25 marzo 1616 firmò il proprio testamento. Morì il 23 aprile del 1616 e il 25 venne sepolto nel coro della chiesa dell’Holy Trinity.
Shakespeare in vita non si preoccupò di dare alle stampe le sue opere, che circolavano in copie non autorizzate ricostruite dalla memoria di uno o più attori (i cosiddetti in quarto) e che chiaramente erano piene di errori. Nel 1623 due attori della compagnia di Shakespeare, John Heminges e Henry Condell, curarono un’edizione di trentasei opere dell’amico scomparso, denominata First Folio, che assieme ai precedenti in-quarto ha consentito un lavoro di ricostruzione filologica delle opere di Shakespeare. In quest’edizione comunque i plays non furono né datati né ordinati cronologicamente per cui ancora oggi molti dubbi impediscono una precisa datazione delle diverse opere.
A grandi linee, comunque, le composizioni di Shakespeare possono essere divise in quattro periodi:
- il primo, che va circa dal 1589 al 1595, di sperimentazione, di apprendimento delle tecniche di scrittura teatrale;
- il secondo (dal 1595 al 1600) dominato dalle “histories”, dai drammi storici, come l’Enrico V, e dalle grandi commedie, Sogno di una notte di mezza estate, Molto rumore per nulla (Tanto trambusto per nulla, nella traduzione Raponi), Come vi piace (Come vi piaccia, nella traduzione Raponi), La dodicesima notte, ma che include anche tragedie del calibro di Romeo e Giulietta e Giulio Cesare;
- il terzo periodo è quello delle grandi tragedie, dal 1600 al 1608 circa, Amleto, Otello, Macbeth, Re Lear, Antonio e Cleopatra.
- Infine, l’ultimo periodo, dal 1608-9 al 1612, quello dei cosiddetti romances, da alcuni definite tragicommedie perché caratterizzate da una fuga verso atmosfere fiabesche, romanzesche (basti pensare a La tempesta).
È comunque un compito ingrato cercare di “riordinare” l’opera shakespeariana, caratterizzata com’è da una varietà ed una complessità di storie, personaggi, ambientazioni, temi, generi senza paragoni e che hanno giustamente reso il suo autore il più celebrato genio letterario di tutti i tempi.
Note biografiche a cura di Laura Barberi.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Amleto
In questa tragedia Shakespeare, attraverso una finta follia impersonificata da Amleto, descrive in modo pressoché perfetto il tema della vendetta, ma la particolarità e il fascino dell'opera risiedono proprio nel fatto che è ricca di sfaccettature, di contenuti, di argomenti che coesistono con il tema principale, e danno alla tragedia una veste nuova e moderna, anche se basata su una struttura convenzionale. - Antonio e Cleopatra
La tragedia segue la relazione tra Cleopatra e Marco Antonio dalla guerra contro i Parti fino al suicidio di Cleopatra. L'antagonista è rappresentato da Cesare Ottaviano, triumviro insieme a Marco Antonio e futuro primo imperatore di Roma. - La bisbetica addomesticata
- Cimbelino
- Come vi piaccia
- La commedia degli equivoci
Il più corto e il più farsesco dei suoi lavori: la maggior parte della comicità è data dallo "slapstick" e dallo scambio d'identità , in aggiunta ai giochi di parole e alle paronomasie. - Coriolano
- La dodicesima notte
- I due gentiluomini di Verona
- I due nobili cugini
- Enrico IV, parte I e II
- Enrico V
- Le gaie mogli di Windsor
- Giulio Cesare
- Macbeth
Macbeth è tra i più conosciuti drammi di Shakespeare, nonché la tragedia più breve. Frequentemente rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, è divenuta archetipo della brama di potere e dei suoi pericoli. - Il mercante di Venezia
- Misura per misura
- Otello
Otello è un moro, al servizio della repubblica veneta, al quale è stato affidato il compito di comandare l'esercito veneziano contro i turchi nell'isola di Cipro. All'inizio del dramma, Otello parte da Venezia in compagnia del luogotenente Cassio. Lo avrebbe seguito Desdemona, sua moglie, scortata da Iago e la sua consorte Emilia. Desdemona è sposata con Otello in gran segreto, ma la circostanza viene svelata da Iago. All'arrivo, scoprono che la flotta turca è stata distrutta dalla tempesta. - Pene d'amore perdute
- Pericle principe di Tiro
- Il racconto d'inverno
- Re Enrico VI. Prima Parte
- Re Enrico VI. Seconda Parte
- Re Enrico VI. Terza Parte
- Re Enrico VIII
- Re Giovanni
- Re Lear
- Riccardo II
- Riccardo III
- Romeo e Giulietta
La vicenda dei due protagonisti ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando l'archetipo dell'amore perfetto ma avversato dalla società . - Sogno di una notte di mezza estate
"Sogno di una notte di mezza estate" (titolo originale: "A Midsummer Night's Dream") fu scritta probabilmente tra il 1593 e il 1595. È senza dubbio una delle commedie più conosciute e apprezzate di William Shakespeare. - Sogno di una notte di mezza estate [audiolibro]
"Sogno di una notte di mezza estate" (titolo originale: "A Midsummer Night's Dream") fu scritta probabilmente tra il 1593 e il 1595. È senza dubbio una delle commedie più conosciute e apprezzate di William Shakespeare. - Tanto trambusto per nulla
- La tempesta
- La tempesta [audiolibro]
- La tempesta [F.lli Treves, 1911]
- La tempesta [Niccolo Capurro, 1815]
- Timone di Atene
- Tito Andronico
- Troilo e Cressida
- Tutto è bene quel che finisce bene