Per gentile concessione del prof. Goffredo Raponi (cenni biografici) che ha curato traduzione e note. Il testo è stato realizzato in collaborazione con l’associazione “Festina Lente C.I.R.S.A.“.
Durante l’Impero Romano. Cimbelino, re di Britannia, ha avuto dalla sua prima moglie tre figli: due maschi, Guiderio e Arvirago e una femmina, Imogene. I due bambini, vent’anni prima, sono stati misteriosamente rapiti, e di loro non si è saputo mai più nulla: perciò Cimbelino, ignorando la sorte dei figli, ha nominato Imogene sua erede al trono. In seguito, il sovrano è rimasto vedovo, e si è risposato con una bella e giovane vedova che da un precedente matrimonio aveva avuto un bambino, Cloteno, che ha circa l’età dei suoi figli. Si auspicava il matrimonio tra il ragazzo e Imogene, ma la ragazza, spaventata dai modi crudi e rozzi del fratellastro, si è invece innamorata di un suo amico di infanzia, Postumo Leonato, un povero e onesto gentiluomo allevato a corte da Cimbelino. I due si sono sposati, ma il matrimonio ha vita breve: il padre di lei, che non vede di buon occhio quelle nozze, costringe la figlia a divorziare: l’uomo partirà per l’esilio, e lei rimarrà reclusa nelle sue stanze finché non si deciderà a sposare Cloteno.
Sinossi tratta da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Cimbelino
Dall’incipit del libro:
PRIMO GENTIL. – Qui non c’è caso che s’incontri un cane
che non ti guardi con la faccia scura.
Non obbediscono al voler celeste
le nostre naturali inclinazioni,
più di quanto agli umori del sovrano
fan mostra d’accordare il loro aspetto
i nostri cortigiani.
SECONDO GENT. – Che succede?
PRIMO GENT. – Succede che sua figlia,


