Per gentile concessione del prof. Goffredo Raponi (cenni biografici) che ha curato traduzione e note. Il testo è stato realizzato in collaborazione con l’associazione “Festina Lente C.I.R.S.A.“.
Lo scontro militare tra gli York e i Lancaster sembra far pendere definitivamente il piatto della bilancia dalla parte di York, ma in realtà lo scontro non è ancora concluso. Enrico VI è ancora libero a Londra e può far leva su potenti appoggi politici in Parlamento e nel paese. Gli York occupano nella notte il Parlamento e lì attendono i loro nemici. Il sole sta sorgendo su una giornata decisiva e tutti sono consapevoli della gravità dell’ora: “Questo sarà chiamato il Parlamento sanguinoso se Riccardo Plantageneto, duca di York, non sarà fatto re e non verrà deposto il pauroso Enrico la cui viltà ci ha fatti passare in proverbio presso i nemici”.
Dopo una convulsa trattativa piena di minacce reciproche, Enrico cede all’ultimatum di York, strappando tuttavia una condizione: egli stesso potrà continuare a regnare vita natural durante, e solo dopo la sua morte, il duca di York potrà far valere i suoi legittimi diritti dinastici e diventare re. Ma non c’è onore in questo accordo ed Enrico è abbandonato con disprezzo anche dai suoi partigiani più irriducibili, dalla moglie e dal figlio Riccardo, che si vede preclusa la successione al trono.
Sinossi tratta da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_IV,_parte_III
Dall’incipit del libro:
WARWICK – Mi domando come abbia fatto il re
a sfuggirci di mano.
YORK – S’è squagliato dal campo di nascosto,
abbandonando i suoi alla lor sorte,
mentre noi ci davamo ad inseguire
la sua cavalleria del settentrione
in piena rotta; ed è stato a quel punto
che il grande lord Northumberland,
il cui orecchio di guerriero è ostico
a qualunque segnal di ritirata,
ha preso a rincuorar le proprie forze;
e lui stesso, Lord Clifford e Lord Stafford
nuovamente passavano all’attacco
contro il fronte dei nostri, e penetrativi,
cadevano trafitti dalle spade
dei nostri fanti.


