Per gentile concessione del prof. Goffredo Raponi (cenni biografici) che ha curato traduzione e note. Il testo è stato realizzato in collaborazione con l’associazione “Festina Lente C.I.R.S.A.“.
Dall’incipit del libro:
Non vengo questa volta a farvi ridere. Cose di gran momento, dal piglio triste, grave, doloroso, nobili e travagliate, piene di tragica maestosità; scene di così nobile dolore da trar dagli occhi rivoli di pianto, son quelle che andiamo a presentare. Quelli tra voi più inclini alla pietà, potranno, se così saran disposti, far anche qualche lacrima: l’argomento lo merita senz’altro. Chi ha speso il suo denaro sperando di veder cose credibili, potrà trovarne di fin troppo vere. Quelli che son venuti per assistere ad una scena o due, così da dir “passabile” il lavoro, se resteran tranquilli ad ascoltare e ben disposti, io prendo su di me che nel breve trascorso di due ore saranno compensati largamente del lor denaro. Solo chi è venuto per ascoltar spassose oscenità, o per assistere a un cozzar di scudi, o a veder gigionare sulla scena il solito buffone infagottato in variopinta veste giallo-orlata, sicuramente resterà deluso.
Dall’incipit del libro:
PROLOGO – Non vengo questa volta a farvi ridere.
Cose di gran momento,
dal piglio triste, grave, doloroso,
nobili e travagliate,
piene di tragica maestosità;
scene di così nobile dolore
da trar dagli occhi rivoli di pianto,
son quelle che andiamo a presentare.
Quelli tra voi più inclini alla pietà,
potranno, se così saran disposti,
far anche qualche lacrima:
l’argomento lo merita senz’altro.
Chi ha speso il suo denaro
sperando di veder cose credibili,
potrà trovarne di fin troppo vere.
Quelli che son venuti per assistere
ad una scena o due,
così da dir “passabile” il lavoro,
se resteran tranquilli ad ascoltare
e ben disposti, io prendo su di me
che nel breve trascorso di due ore
saranno compensati largamente
del lor denaro.


