Per gentile concessione del prof. Goffredo Raponi (cenni biografici) che ha curato traduzione e note. Il testo è stato realizzato in collaborazione con l’associazione “Festina Lente C.I.R.S.A.“.

ATTO I
L’Imperatore di Roma è morto, e i suoi figli Saturnino e Bassiano litigano per il possesso del trono. Il Tribuno della plebe, Marco Andronico, annuncia che la plebe ha scelto come nuovo imperatore suo fratello, Tito Andronico, un generale romano appena ritornato da una campagna militare durata 10 anni contro i nemici dell’impero. Tito entra a Roma portando con sé dei prigionieri: Tamora, la regina dei Goti, i suoi figli e Aronne il Moro. Tito ritiene un suo pio dovere religioso sacrificare il primo figlio di Tamora, Alarbo alla memoria dei propri figli caduti durante la guerra. Tamora lo implora di non sacrificare Alarbo, e quando Alarbo viene comunque sacrificato, giura vendetta.

Tito Andronico rifiuta, in segno di umiltà, di diventare imperatore e rinuncia in favore del figlio maggiore del vecchio imperatore, Saturnino; i due si accordano per il matrimonio di Saturnino con la figlia prediletta di Tito, Lavinia. Non sanno che Bassiano e la ragazza si erano precedentemente sposati in segreto: i ragazzi decidono di fuggire, aiutati da un altro dei figli di Tito, Muzio. Nel tentativo di impedire la fuga Tito si scontra con Muzio e lo uccide.

Saturnino, novello imperatore, decide quindi di sposare invece Tamora. Spinti l’uno dall’invidia per la popolarità di Tito e dall’affronto subìto per il rifiuto di Lavinia, l’altra dall’odio verso chi ha ucciso il suo figlio maggiore, la coppia decide di vendicarsi sulla famiglia di Andronico.

Sinossi tratta da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Tito_Andronico

Dall’incipit del libro:

SATURNINO – (Ai suoi sostenitori)
O voi di Roma nobili patrizi,
patrocinanti la mia buona causa,
difendete con l’armi il mio diritto;
la giustizia della mia causa;
voi, cittadini, fidi miei seguaci,
sostenete ora con le vostre spade
il mio titolo alla successione:
il diritto di figlio primogenito
di colui che per ultimo ha precinto
il diadema imperiale; fate sì
che rivivano nella mia persona
quegli onori che furon di mio padre;
non mi disconoscete,
non fate questo affronto alla mia età.(4)

BASSIANO – Romani, amici, fidi miei seguaci,
sostenitori del mio buon diritto,
se mai Bassiano, di Cesare figlio,
fu grato agli occhi di Roma imperiale,
a lui questo passaggio al Campidoglio(5)
riservate, nessun di voi permetta
che all’imperiale seggio
a virtù consacrato ed a giustizia,
a dignità e modestia di costumi,
s’accosti il disonore,
ma fate che da libera elezione
rifulga il merito, e combattete,
Romani, tutti, per rivendicare
la vostra piena libertà di scelta.

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titolo:
Tito Andronico
titolo per ordinamento:
Tito Andronico
autore:
opera di riferimento:
traduzione originale da William Shakespeare, "The Complete Works", a cura del prof. Peter Alexander, Collins, London & Glasgow, 1960, pagg.XXXII - 1376
cura:
Peter Alexander
licenza:

data pubblicazione:
3 marzo 2002
opera elenco:
T
affidabilità:
affidabilità ottima
digitalizzazione:
Goffredo Raponi Festina Lente C.I.R.S.A., http://www.mclink.it/assoc/festinalente/
pubblicazione:
Redazione Liber Liber.
revisione:
Claudio Paganelli, paganelli@mclink.it Catia Righi, catia.righi@risorsei.it
traduzione:
Goffredo Raponi