Dall’incipit del libro:
Questo romanzo, meditato con austerità, preparato con minuzioso studio e scritto con febbrile impeto di passione, troverà nel pubblico dei lettori consenso di simpatia? Sono io riuscita a trasfondere nelle pagine di Il Miracolo quella particolare tonalità di colore, che ammanta di vapori leggermente azzurrognoli il Duomo meraviglioso, e quel particolare soffio di tenue misticismo che sembra aleggiare attraverso le strade tacite di Orvieto? E i personaggi, taluni umili e ignari, abbarbicati ancora alle radici dell a razza, taluni irrequieti e affannosi, travolti dal vortice dei nuovi tempi, si disvincoleranno dal passato, si lanceranno alla conquista dell’avvenire, integri e audaci come io li ho sentiti palpitare in me nell’ebbrezza gioiosa del mio sogno? E lo stile sarà, quale io l’ho voluto, schietto, nostrano, so ffuso di semplicità quasi arcaica? Non dispero. Comunque, prima di licenziare questo libro, a me incombe il piacevole dovere di porgere grazie a tutti coloro i quali mi furono prodighi di ausilio e consiglio; fra cui l’ottimo Luigi Raffaelli, mia guida instancabile, il professore Pericle Perali, indagatore devoto e sagace nei fasti passati della sua terra, il dottissimo Fumi, di cui le opere ponderose mi sono state di appoggio e di scorta, Erminia Montini per animo ed ingegno elettissima.


