Pubblicato nel 1925 sul periodico femminista cattolico di Maria Magri Zopegni, questo racconto testimonia della tendenza “crepuscolare” dell’autrice che, come in molti suoi romanzi, colloca la scena della narrazione lontano dalla convulsa vita delle grandi città. Può quindi consolidare il rifugio certo per una morale e una religione che brancola nell’incertezza nell’ambiente urbano. In poche pagine viene quindi evocato il silenzio di queste piccole comunità, tratteggiando l’esistenza di due coppie fratello-sorella, possidenti gli uni, manenti gli altri, esistenze che si intersecano rimanendo tuttavia rigorosamente al posto loro assegnato. L’impegno di donna della Tartufari rimane sempre all’interno della tradizione che nella provincia trova la migliore espressione per l’elemento universalmente umano al quale costantemente mira.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Adimaro e Gloriana, fratello e sorella, picchiarono contemporaneamente coi pugni chiusi sulla parete che divideva le loro stanze e subito, vestiti alla svelta, scesero nel salone a pianterreno della grande villa, tutta ancora in silenzio.
Adimaro trasse a sè il battente del portone e su dai campi, giù dagli alberi, figure gioiose emersero, calarono, si disposero lietamente in fila, protendendo verso i ragazzi le braccia colme di promesse. Erano i giorni delle vacanze estive che si presentavano ad accoglierli con tanta festosità. Il sole, meno impaziente di loro sapendo che in ogni modo avrebbe veduto sempre le stesse cose, non si era alzato, ma stava per alzarsi e già uno stendardo multicolore ne annunziava l’arrivo trionfale.
Vedendo sull’orlo del pozzo una secchia ricolma, i ragazzi corsero a immergervi le mani, ed allora osservandone la differenza della tinta e delle proporzioni, si accorsero di essere cambiati e cominciarono a scrutarsi curiosamente, ammirati a vicenda della loro floridezza, inorgogliti nel vedere ciascuno sul viso dell’altro i segni della giovinezza che stava per avvicinarli.
Gloriana trasse le mani dal secchio e le passò gocciolanti sul viso del fratello.

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titolo:
Il sentiero
titolo per ordinamento:
sentiero (Il)
descrizione breve:
In poche pagine viene evocato il silenzio di piccole comunità, tratteggiando l'esistenza di due coppie fratello-sorella, possidenti gli uni, manenti gli altri, esistenze che si intersecano rimanendo tuttavia rigorosamente al posto loro assegnato.
autore:
opera di riferimento:
Il sentiero / Tartufari Clarice. - La donna italiana, rivista mensile di lettere - scienze - arti e movimento sociale femminile diretta da Maria Magri Zopegni. - Anno II. n. 2 - Febbraio 1925.
licenza:

data pubblicazione:
20 novembre 2019
opera elenco:
S
affidabilità:
affidabilità standard
digitalizzazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
pubblicazione:
Catia Righi, catia_righi@tin.it
revisione:
Paolo Alberti, paoloalberti@iol.it