Testi in dialetto milanese.
Dall’incipit del libro:
Riconosco ed onoro un solo Maestro: il popolo che parla.Squisitamente parla ancora un suo mutevole linguaggio sempre ricco, sempre vario, sempre nuovo come le nuvole del cielo. Non è morta la lingua milanese come nessun dialetto morrà. Creda pur taluno, sordo e cieco, che decadenza vi sia perché le vecchie forme, le usate espressioni piú non trova, ma decadenza non
v’è. In perfetta aderenza colla necessità contingente, la parlata del popolo è simile all’architettura; a nuova vita, nuovo stile; chi non comprende, chi si lamenta è un sorpassato. Ho fatto – senza visibili frutti – del dialetto che parla il sobborgo uno studio paziente ed or qui del mio lavoro vorrei almeno alcuni punti fugacemente notare.


