Si ringrazia Angela Adele Tanini, nipote dell’autore, che ha fornito la copia del testo originale per permettere di realizzare questa edizione elettronica.
Dall’incipit del libro:
– È curioso, – dirà il lettore: è curioso e strano, che un libro di Memorie, o, come oggi si dice, un’Autobiografia in tutta regola, sia stata rinvenuta proprio in Bolivia e venga a pubblicarsi in Italia, con un titolo così appariscente da attirar subito la curiosità; e piú strano, poi, che l’autore di un libro così grosso, un galantuomo sperduto in una foresta boliviana, dopo tante vicissitudini e traversie, abbia finalmente avuta inaspettata fortuna – lui il fortunato! – d’imbattere in un altro galantuomo che si sia presa a cuore la pubblicazione del volume, sciogliendo un voto alla virtù d’un conterraneo, alla memoria d’uno scrittore, al rispetto che si deve sempre a un uomo di buona fede, al quale s’è data la parola e se n’è accettato l’impegno. » Ma tant’è; la verità è questa e la giustizia è giustizia, anzi luce, tardiva se vogliamo, ma sempre luce, e la luce è vita e verità; e chi mantiene una promessa, compie al proprio dovere, che è, e dev’essere, sacrosanto. Ecco perchè – mio caro lettore, – queste povere pagine (dico povere perchè scritte da un pover uomo e in povera lingua), vengono alla luce del mondo proprio nella terra di GIULIO PANE , il quale, oltre a essere un pover uomo, fu anche po – veramente un uomo povero: titolo più che sufficiente ad attirarsi la tua simpatia e la discrezione del resto del pubblico.



