Giulia nacque nel 1848 a Trento dal barone Simone Turco Turcati e dalla contessa Virginia Alberti Poja. La famiglia abitava a Trento in Via SS. Trinità e possedeva anche una villa nel centro di Sopramonte, dove trascorreva il periodo tra maggio e novembre. Dopo una buona formazione di studi, consona con la situazione senza dubbio agiata della famiglia, la giovane ebbe modo di coltivare con ampia libertà i suoi numerosi interessi culturali, dalla botanica alla pittura, dalla novellistica al romanzo e alla critica d’arte, dalla culinaria alla musica, ottenendo vari riconoscimenti.
Nel gennaio 1861 morì suo padre e, secondo un manoscritto conservato nell’Archivio Diocesano Tridentino, forse di pugno di Aldo Alberti, cugino di Giulia, la madre Virginia concentrò tutte le sue attenzioni sull’unica figlia, intensificando la sua formazione tanto che la ragazza già a 19 anni conosceva il francese e l’inglese, aveva una buona capacità letteraria, era una valente pianista e un’erborista provetta. Si ipotizza che conseguì il diploma di maturità classica. Non si hanno grandi notizie sulla vita di Giulia ad eccezione delle poche note del diario da lei tenuto tra il 1870 e il 1899 e di cui si è persa purtroppo traccia. Secondo la testimonianza di Luisa Anzoletti, sua grandissima amica ed anch’essa interessante figura dell’intelligenza trentina, Giulia era ricca di intelletto, di virtù morali, generosa, pronta a confortare i dolori altrui, amante dell’arte e del bello, concentrata e precisa nei suoi studi e nei suoi interessi, non scevra da un certo aristocraticismo.
Nel 1877 Giulia sposò a Sopramonte il musicista Raffaello Lazzari (1845 – 1924). Dopo un breve periodo di permanenza a Forlì, nel 1879 la coppia si stabilì definitivamente a Trento e subito aprirono il loro salotto letterario e musicale nella villa estiva di Sopramonte, salotto che ospitò anche scambi su politica e irredentismo. Ebbero tra i loro ospiti artisti e intellettuali del tempo, fra cui Antonio Fogazzaro (1), Ugo Ojetti ed Eugenio Prati, autore del ritratto di Giulia in questa pagina. La coppia fu una vivace frequentatrice delle maggiori esposizioni d’arte di Torino, Milano, Roma, e prese parte anche alle prime Biennali di Venezia e alle esposizioni Internazionali al Glaspalast di Monaco di Baviera. Un racconto vivace sulla vita del ‘salotto’ di Sopramonte è riportato dal giornalista Gino Rudium in un articolo dal titolo Storia che pare una fiaba. Jacopo Turco, Raffaello Lazzari, che comparve a puntate nel 1949 sul “Corriere Tridentino”.
Tra il 1894 e il 1912 pubblicò con lo pseudonimo di Jacopo Turco circa quaranta opere, tra cui novelle e romanzi, saggi di critica d’arte, di gastronomia, di botanica – ella nutriva una vera passione per la micologia, tanto da realizzare moltissime tavole ad acquarello di grande eleganza formale e precisione scientifica – e di musica, quasi tutte pubblicate nelle riviste dell’epoca: dalla “Rivista delle Signorine” a “Vita Italiana” diretta da Angelo De Gubernatis, da “Roma Letteraria” a “Nuova Antologia”, dalla “Rivista d’Italia” alla “Strenna dell’Alto Adige” a “Natura ed arte”… Presso la Biblioteca comunale di Trento sono conservati numerosi manoscritti inediti, alcuni incompleti e di difficile lettura. Nel 2009 Alberto Pattini ha pubblicato una serie di lettere inedite scritte da Giulia a diversi personaggi, tra cui il pittore Eugenio Prati e don Giacomo Bresadola. All’interno dello studio di Pattini (Giulia Turco Turcati e Eugenio Prati, Trento, 2009) sono anche elencati tutti i manoscritti inediti di Giulia Turco Turcati Lazzari conservati presso la Biblioteca tridentina. La pubblicazione del testo di Pattini è avvenuta grazie all'”Associazione culturale Giulia Turcati di Sopramonte”, fondata nel 2005, per valorizzare la storia e le antiche tradizioni del sobborgo trentino.
La sua scrittura è ricca di citazioni in inglese e francese, di riferimenti ai maggiori autori dell’Ottocento a lei ben noti, da descrizioni naturalistiche esatte, annotazioni musicali precise. Temi cari alla scrittrice, nei testi più specificamente letterari, furono l’amata natura del Trentino, ritratta con grande freschezza, l’insieme di tradizioni, di educazione, di intime virtù, di quella esteriore dignità , che costituiscono il tipo della vera gentildonna trentina. La sua espressione letteraria risente di queste caratteristiche e la scrittrice nelle sue intenzioni più profonde si rivolgeva ad un pubblico indubbiamente colto.
Sono gli anni in cui nel Trentino il partito cattolico intransigente è sempre più presente. Ma insieme vi penetrano le dottrine del modernismo, cresce all’interno del cattolicesimo una richiesta di una più profonda dimensione religiosa e di minore compromissione con la politica, si affacciano posizioni di maggiore liberalismo. Giulia Turco Turcati fu vicina alle istanze liberali ed ad un cattolicesimo di matrice più spirituale. In questo periodo compose il romanzo Gabriele Iva, la sua più importante opera letteraria (Venezia, 1911), che in qualche modo richiama il tema trattato da Fogazzaro nel suo Il Santo (1905) – testo presente in Liber Liber – nel quale viene esasperata la battaglia modernista e il contrasto tra fede e sensi, tra fede e scienza.
Nel 1904 Giulia Turco Turcati pubblicò un corposo manuale di cucina, Ecco il tuo libro di cucina : Manuale pratico di cucina, pasticceria e credenza per l’uso di famiglia, ricco nella prima edizione di 3000 ricette e 150 disegni, con una una splendida illustrazione del pittore Eugenio Prati, di cui fece un’ottima recensione anche l’Accademia degli Agiati, di cui la scrittrice era socia benemerita. Il libro seguiva da presso la pubblicazione (1891) del manuale per eccellenza della cucina italiana La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi.
Giulia Turco Turcati Lazzari, dopo diversi mesi di malattia, morì a Trento nell’agosto 1912 e con lei si estinse la famiglia. Nel 1924 Raffaello Lazzari, il marito di Giulia, donò alla Città di Trento un’importante collezione di stampe, oggi conservata presso il Castello del Buonconsiglio, composta da circa un migliaio di stampe, un nucleo molto consistente delle quali è formato da incisioni di Rembrandt. La villa di Sopramonte è oggi di proprietà del Municipio tridentino.
Il testo di Mazzonelli, compreso nel volume Donne intellettuali trentine tra Otto e Novecento (Trento, 1999), cerca di individuare, anche attraverso le ipotesi fatte nella sua tesi di laurea da Marina Eccher (2), quali possano essere state le cause che hanno portato abbastanza rapidamente alla totale dimenticanza di questa figura così poliedrica, interessante ed in qualche modo anticipatrice: le sue critiche ad un clero affaristico? un Trentino prima cattolico e popolare, poi anche di destra, che mal sopportava un certo liberalismo intellettuale e insieme di casta?
Fonti:
- Diego Mazzonelli, Giulia Turco Turcati Lazzari. Un’intellettuale trentina di fine ‘800, in Donne intellettuali trentine tra Otto e Novecento, Trento, 1999. Pagg.28-43.
- Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Giulia_Turco_Turcati_Lazzari, con l’elenco delle opere ed un’ampia bibliografia. - L’adigetto.it
https://www.ladigetto.it/permalink/23645.html - Enciclopedia Treccani
https://www.treccani.it/enciclopedia/raffaello-lazzari_(Dizionario-Biografico)/
Note biografiche a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi
(1) Circolava in quegli anni la voce che Fogazzaro avesse abbozzato il suo romanzo Piccolo mondo antico proprio nella Villa di Sopramonte.
(2) Marina Eccher, Un’intellettuale trentina nel clima letterario dell’ultima fine secolo: Giulia Lazzari (Jacopo Turco), relatore: prof. Niva Lorenzini, Tesi di laurea – Università degli Studi di Bologna, Facoltà di lettere e filosofia, Corso di laurea in filosofia, a. acc. 1995-96.
Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)
- Il piccolo focolare
Ricette di cucina per la massaia economa
Dopo aver composto un manuale di elevata cucina, non proprio adatto a tutte le tavole, l'autrice scrisse questo testo, molto più snello e semplice, che usava prodotti molto più economici e che ebbe una fortuna straordinaria. L'ultima edizione è del 2005.