Luisa Tosco nacque nel 1815 a Voghera in provincia di Pavia; il suo nome, sull’atto di battesimo, era Anna Maria Aloysia.

Dopo una prima infatuazione per la vita monastica, influenzata dalla religiosità materna, si dedicò allo studio della musica. A diciotto anni intraprese la carriera di cantante lirica e si esibì con una compagnia teatrale in varie città del sud della Francia. Dopo circa due anni si allontanò dal teatro per dedicarsi all’insegnamento del canto e del pianoforte, professione che conservò durante tutta la vita. Nel 1852 si stabilì a Torino ove conobbe Ausonio Franchi alla scuola del quale poté ricalibrare i suoi studi aderendo ai principi della filosofia critica della quale il Franchi era esponente di spicco.

Strinse amicizia con le donne più attive e intransigenti nella battaglia per i diritti della donna, come Maria Serafini Alimonda (cfr. in questa stessa biblioteca Manuzio), Marianna Florenzi, Maria Bianconi Bellucci, Ida Melisburgo-Vegezzi-Ruscalla. Con tutte loro, pur se attraverso sfumature e differenze, condivise un sistema filosofico che andava da Epicuro a Bentham, a Mirabeau, Helvetius, Büchner. Con un coraggio notevole per una donna dell’800 non nascose mai le sue convinzioni in materia di religione e il suo ateismo. Scrisse su «Il libero Pensiero», come anche Ernesta Margarita Napollon. Su questo giornale fu pubblicata la sua traduzione di Il buon senso (Le bon-Sens, ou Idèes naturelles opposées aux idées surnaturelles, London 1774) di Paul Henri D’Holbach, esponente dell’ala più materialista dell’illuminismo; tradusse inoltre La femme affranchie di Jenny P. d’Hérincourt, traduzione che è rimasta purtroppo inedita. Sempre per «Il libero pensiero» scrisse gli articoli Sull’emancipazione della donna e La preghiera, Ragionamento intorno al suicidio, Il duello, Il diritto divino.

Fu poi collaboratrice del giornale di Alaìde Gualberta Beccari «La Donna» di Venezia. Alcuni articoli che scrisse per questo giornale, firmati Luisa Tos-Ko, furono raccolti nel volumetto La causa della donna. Sempre per il giornale della Beccari scrisse Sull’uguaglianza dei sessi in faccia al diritto, tre lettere ad Amerigo Vespucci, Ragione e sentimento, Breve storia, Ponetevi al suo posto e l’interessante bibliografia La donna dell’avvenire. Inoltre Di ritorno dal mare e Ragioniamo (lettere alla signora Beccari), Ore felici (confidenze di una donna alla natura); tradusse dall’inglese, sempre per il periodico «La Donna», numerosi scritti di Anne Isabella Robertson (Necessità della femminile rappresentanza, La sfera della donna, La dose del dottore, Sul diritto politico della donna). Di lei resta ancora Il progresso, lettura fatta nella scuola Mazzini, Il dio dei bigotti, canzone in dialetto piemontese. Dopo il 1888 non si hanno più notizie certe delle sue attività e taluni indicano appunto il 1888 come data presunta della sua morte.

Fonti:

  • C. Villani, Stelle femminili. Napoli-Roma-Milano 1915.
  • G. Conti Odorisio, F. Taricone. Per filo e per segno. Torino, 2008.
  • B. Pisa, Tosco Luisa, in Dizionario biografico delle donne lombarde, (a cura di R. Farina). Milano 1995.
  • N.M. Filippini (a cura di), Donne sulla scena pubblica. Milano 2006.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti

Elenco opere (click sul titolo per il download gratuito)

  • La causa della donna
    In questa raccolta di interessantissimi articoli, Luisa Tosco, con coraggio, determinazione e in modo indubbiamente e fortemente anticipatore, rivendica una morale equilibrata e non sessista, e diritti sessuali delle donne equiparati a quelli degli uomini.
 
autore:
Luisa Tosco
ordinamento:
Tosco, Luisa
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